Il diario

Il nonno P e le auto

"uff che tempo anche oggi, vero?" sbuffa la Mamma al volante dell’abitacolo mobile, guardando un cielo offuscato dalle nuvole nonostante sia il primo giorno di aprile e nonostante due paia di occhiali da sole giganteschi sui volti delle A minuscole
"è colpa delle macchine" "sì?"
"fanno troppo fumo, così si formano le nuvole e coprono il sole"
"ma dai. tu dici che è così?" "sono sicura" "e come lo sai?"
"me l’ha detto il nonno P" "sì?..io credevo fosse solo l’inverno che non vuole andarsene" "no no, è come ti dico io" "e quindi?" "quindi tutte le macchine e anche la nostra devono smettere di andare un po’" "vero, ma come si fa a dirlo a tutti e fare in modo che lo facciano? e noi come facciamo a uscire da questo paese se l’autobus passa ogni mezz’ora e a piedi è impossibile?" "con la bici, come fa il nonno P" "si ma non si può usare sempre la bici, non se siamo noi tre su questa stradaccia che siamo costrette a fare tutti i santi giorni" "allora non lo so. dobbiamo chiederlo al nonno P" "va bene. intanto iniziamo a pensarci noi, no?" "mamma. al mondo c’è solo il nonno P che sa tutte queste cose" Stabilito che al mondo solo in nonno P ha il potere di conversare con A la grande su argomenti seri come i trasporti sostenibili e la viabilità a misura di essere umano, la Mamma rimette a posto la coscienza e pensa che se la primavera non si decide ad arrivare, A la grande continuerà a pensare che lo smog, oltre a inquinarci il corpo e l’anima, ha anche il potere di portarci via il sole per sempre. E solo il nonno P potrà farle cambiare idea, ma solo se lo vorrà. E questo è tutto da vedere. Perchè le auto e il nonno P sono come il diavolo e l’acqua santa.

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