Il diario

Bambole & Pupazzi

Bambole & Pupazzi

 

A la piccola ha 7 pupazzi, di cui 5 sono bambolotti di plastica dura, 1 è una bambola di pezza, e gli altri due sono 1 rana di peluche e 1 specie di tamagotchi rosa peloso che per fortuna non ha nessuna esigenza.

E niente, lei li sposta in blocco, in continuazione, come se fossero la sua vera famiglia. In cucina quando mangia, in camera da letto quando dorme, in bagno quando si lava e di nuovo in camera quando si veste. Ah, in soggiorno quando fa tutto il resto. In questo momenti, tutti e 7 devono stare sulla poltrona del soggiorno oppure sul divano.  E’ un flusso migratorio continuo ed inspiegabile che non si riesce a fermare e a dominare, come inspiegabile (e ammirevole) sono sia la pazienza che la costanza con cui A la piccola si ostina ogni giorno in questa missione.

Poi dicono che gli immigrati creano problemi. In casa B sono i pupazzi che fanno casino. Ma noi prendiamo esempio dagli abitanti di Lampedusa che senza dire una parola si prendono in casa i disperati che arrivano dal mare, uno a famiglia (come minimo) e stoicamente continuano la loro vita, con uno, due o tre ospiti in più. Se loro scoprono che le risorse umane sono infinite e che alla fine è possibile, mi sa che anche noi della famiglia B (come minimo), dobbiamo assecondare il nomadismo dei pupazzi di A la piccola.

Guardarla, lasciarla fare e aspettare che passi questa fase alla "Calvin e Hobbes". Fino a quando quei pupazzi potranno tornare ad essere parcheggiati su un letto o in un armadio, per buona pace di A la piccola e anche nostra.

 

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