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Credito per le famiglie, ecco la convenzione

Una rete economica di solidarietà che garantirà credito alle famiglie bisognose.

 

 
Una rete economica di solidarietà che partendo da Provincia, Fondazione Banca del Monte, Bre e diocesi, attraverso la Caritas arriva alle famiglie. Si è costituita alla presenza dei vescovi di Pavia, Vigevano e Tortona, con le firme apposte alla convenzione, operativa dall’inizio di aprile. Una rete che garantirà credito alle famiglie bisognose, quelle che fino a ieri avevano un reddito dignitoso, ma che ora si trovano in difficoltà. «Stanziando 200mila euro garantiamo prestiti personali sino a 2mila euro, senza interessi, e con rate personalizzate», ha spiegato il presidente della Provincia Vittorio Poma. Che vuole estendere l’invito a partecipare agli altri Comuni della provincia, chiedendo con con una lettera ai sindaci nuovi fondi.  Piazza Italia ci ha messo 200mila euro; la Fondazione 20mila, relativi a due annualità, per la copertura degli interessi passivi maturati dai singoli finanziamenti. E per l’immediato futuro ha garantito altri fondi. Ma saranno le diocesi, attraverso la Caritas, a giocare un ruolo di intervento diretto sul territorio, perchè spesso per prime hanno contatti con le famiglie bisognose: non necessariamente povere, ma in difficoltà nell’affrontare piccole spese mensili.  A presentare l’iniziativa, ieri nella Sala delle colonne di Piazza Italia, c’erano, oltre a Poma, i vescovi di Pavia, Giovanni Giudici; di Vigevano, Claudio Baggini e di Tortona, Martino Canessa. C’erano anche Aldo Poli, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lombardia, e Mario Cera, vice presidente della Banca Regionale Europea.  «Il progetto è partito un anno fa dall’aver constatato l’esistenza di una dirompente problematicità sociale – ha sottolineato Poma -. Sempre più famiglie hanno visto compromesso il loro potere d’acquisto, in alcuni casi a causa di eventi straordinari che intervengono nella vita delle persone. Poichè questo è il bisogno sociale emergente, abbiamo ritenuto di fare piccoli passi e coinvolgere nella rete sociale altri soggetti che sentano il bisogno di partecipare all’iniziativa. Un ruolo determinante è quello svolto dalla Caritas, che sul territorio ha conoscenza del bisogno sociale e che farà verifiche rigorose».  Monsignor Giudici ha parlato di «fatto nuovo». Spiegando: «In questo modo l’istituzione pubblica collabora con la comunità cristiana. Quindi l’abito economico del pubblico trova un valore aggiunto nella struttura del volontariato. Non possiamo parlare comunque, come qualcuno ha fatto, di “welfare della Chiesa”». Giudici infine ha garantito: «Rimaniamo aperti ad ulteriori tentativi di intervenire con aiuti nel sociale, anche perchè la Cei ha dichiarato di voler proporre altri strumenti su questo tema».  Un «ringraziamento per la stima che l’autorità pubblica sta dimostrando nei confronti della Caritas» è venuto da monsignor Canessa. Che ha confermato: «Siamo in attesa di indicazioni dalla Cei, impegnata in un progetto al quale dovremo aderire». Ringraziamenti che sono venuti anche da monsignor Baggini.  «La Fondazione con le proprie iniziative spazia oltre il microcredito, anche perchè i bisognosi stanno aumentando: la situazione è preoccupante – ha evidenziato Poli -. Garantiremo anche un intervento sul capitale».  Infine Cera ha precisato come «il progetto del microcredito sia nel Dna della Bre». «In primo luogo perchè ribadisce il collegamento storico con la città – ha spiegato -. E poi perchè la Bre è l’erede del Monte di Pietà di Pavia».

(fonte: la Provincia Pavese del 28 febbraio 2009)

 

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