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Boom di droga e alcol tra gli under 18

Si chiama centro per le polidipendenze ed è un servizio pubblico che aprirà a metà luglio a Cascina Coriasco, l’antico edificio rurale di proprietà del Comune di Lacchiarella.

Potrà ospitare fino a dodici pazienti che saranno seguiti ventiquattro ore su ventiquattro da un pool di esperti delle cooperative che gestiranno il centro. Intanto è allarme, nella zona, per l’autentico boom di alcol e droga. Soprattutto fra i giovanissimi. Nella zona distrettuale dell’Asl di Lacchiarella, è soprattutto la cocaina ad essere consumata in dosi sempre più massicce.  La mappatura delle dipendenze tracciata dall’Azienda sanitaria locale è preoccupante. Soprattutto per la diffusione di alcol e droga fra i giovanissimi. «Nel primo caso l’età media si è notevolmente abbassata – dice Rita Gallizzi che con Sidartha Canton è la responsabile del servizio che partirà a luglio -. Ci sono anche ragazzi di 14 anni che già presentano problemi di dipendenza dall’alcol. Ma anche nella droga parliamo di un’età minima sui 18 anni».  I dati dell’Azienda sanitaria locale confermano questo trend preoccupante. I Comuni per i quali si parla di «prevalenza stimata tendenzialmente maggiore» rispetto ad altre zone gli oppiacei fanno la parte del leone soprattutto nella zona fra Lacchiarella, Rozzano, Locate Triulzi, Melegnano. Sotto il capitolo “Stimolanti” invece, fra cui rientra la cocaina, la zona rossa è fra Opera e Rozzano. Per i “Cannoboidi”, dagli studi dell’Asl la zona di pericolo «maggiore al valore di riferimento» è fra Binasco, Opera e Rozzano. Infine l’alcol, dove spiccano i nomi di Pieve Emanuele e Gorgonzola. Ma è chiaro che il pericolo non è localizzato solo in questi paesi, ma in tutti quelli di competenza dell’Asl Milano 2. Il problema è serio e va affrontato a 360 gradi. Anche per questo è nata la struttura comunale di Lacchiarella, che è gestita da tre diverse cooperative che hanno unito la loro competenza e le loro risorse per coordinare al meglio il servizio. «Non si tratta solo di un centro per la gestione del caso clinico – spiega la Gallizzi -. Qui viene svolto, e già da tempo, un lavoro a tappeto sul territorio. E’ un sistema di intervento più complesso: a fianco al trattamento del caso clinico, c’è anche l’attività di ricerca e un centro studi. Esiste anche la possibilità di effettuare consulenze e primi colloqui sul tema con i cittadini». La struttura non ancora inaugurata è dotata di 12 posti letto, sala riunioni, locali per il personale, sala congressi. Avranno precedenza, come ospiti della struttura, i pazienti residenti nella zona. (g.sc.)

(fonte: la Provincia Pavese del 14 giugno 2009)

 

 

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