Il giornale

Una scuola per i bambini palestinesi targata Pavia

Una scuola con argilla e pneumatici riciclati, nel deserto di Gerico. Così a settembre i bambini andranno a scuola.

«Andiamo avanti comunque, i bambini a settembre devono andare a scuola». Valerio Marazzi, architetto dell’università di Pavia che con i volontari del’associazione “Vento di Terra Onlus” sta costruendo nel deserto di Gerico una scuola con argilla e pneumatici riciclati, è fiducioso. Spera che il tribunale israeliano non lo costringa ad abbattere l’edificio quasi ultimato, che consentirà ai piccoli beduini Jahalin di avere un’istruzione primaria, garantita da un insegnante messa a disposizione dall’Autorità Nazionale Palestinese. “Purtroppo – aggiunge l’architetto Marazzi – la scuola si trova in una striscia di deserto lungo l’autostrada tra Gerusalemme e Gerico, su cui Israele non consente agli arabi di edificare nulla”.

Così l’ufficio dell’amministrazione civile israeliana ha bloccato con un’ingiunzione scritta la costruzione dell’edificio e un legale si è messo al lavoro per raccogliere prove a sostegno dei beduini e della validità del lavoro italiano, riuscendo finora nell’intento. Il progetto ricalca quello degli ‘Earthship’, una tecnica di bioedilizia originaria del New Mexico, ideata da Michael Raynolds negli anni Settanta. In una quindicina di giorni, la scuola è stata innalzata grazie al lavoro di una squadra di dieci giovani palestinesi, alcuni volontari americani, e di un gruppo di italiani, ora mancano soltanto gli infissi e i servizi. Manuela Marziani

(fonte: il Giorno del 26 luglio 2009)

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