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Come tornare in forma dopo il parto: lo spiega la pubblicazione “IO MAMMA”

Dopo il parto si può recuperare il proprio equilibrio, parola di Rossella Nappi, ginecologa, endocrinologa e sessuologa presso il S. Matteo di Pavia.

Quando nasce un bambini nasce una mamma, si dice. Ma la mamma resta sempre una donna e deve conciliare la sua nuova identità con la sua femminilità, la sessualità, affrontare il rientro al lavoro e il nuovo rapporto di coppia. Quanto ci vuole? «Da uno a due anni» spiega la ginecologa e ricercatrica Rossella Nappi, che per aiutare le donne nella delicata fase del post parto ha realizzato“IO MAMMA”, un opuscolo che sarà distribuito in tutta Italia.

Come conciliare dunque tacchi a spillo e babbucce da bebé?

 «La maternità – risponde Rossella Nappi – è una tappa evolutiva fondamentale della femminilità ma richiede un equilibrio nuovo nel rapporto con se stesse, nella vita di coppia e nelle relazioni familiari e sociali. La donna oggi infatti sceglie la maternità, non la accetta come destino, così metà delle donne partorisce dopo i 30 anni. Dopo mesi di visite e controlli, però, la mamma si ritrova a casa con un ruolo nuovo per il quale non è sempre preparata e con un supporto minore rispetto a quello che ha ricevuto dal ginecologo e dall’ostetrica durante la gravidanza e il parto: arriva anche la depressione post partum, che colpisce il 13% delle donen in Lombardia».

Cosa si propone dunque IO MAMMA?

«Vorremmo accompagnare le donne che ormai non hanno più le antiche figure di riferimento, affinché la gravidanza e il parto siano davvero un momento di crescita, con tante luci e poche ombre per la salute ed il benessere personale e di coppia».

Quali cambiamenti occorre affrontare?

«Con la gravidanza si modifica il corpo, il metabolismo, il sistema endocrino, l’apparato cardiovascolare, osteo-articolare, ma anche il sistema nervoso centrale e periferico. Lo spostamento in avanti dell’età del parto e il fatto che le mamme siano quasi sempre lavoratrici complica tutto. Il riassestamento ormonale gioca un ruolo fondamentale, in particolare durante l’allattamento e nel periodo immediatamente successivo, nella riconquista del proprio equilibrio, in un percorso che coinvolge l’immagine di sé, lo stile di vita, l’umore, la sessualità e la scelta contraccettiva, oltre che l’ambito lavorativo e il ruolo sociale».

Cosa occorre dunque?

«Consapevolezza dei propri mezzi, supporto del partner e aiuto da parte delle figure di riferimento che devono accompagnare la nuova donna anche nell’accompaganre il proprio corpo verso la nuova forma, per evitare che i cambiamenti diventino fonte di disturbi futuri»

Quali sono i temi più scottanti?

«Riuscire a vivere con serenità il cambiamento del corpo, soprattutto sul versante del peso e della comparsa di possibili inestetismi. E’ importante per la nuova donna riconquistare “il piacere di piacersi” ancora. Stare magari un po’ a dieta, rientrare nei vestiti con “un punto vita” di qualche centimetro in più e far fronte allo “specchio” del partner, magari mantenendo i comportamenti virtuosi della gravidanza: niente fumo, niente alcol, poco caffé, alimentazione equilibrata e “ritagliare” un po’ di tempo per sé nel ritmo frenetico della vita quotidiana».

 E poi?

«Affrontare il tema della contraccezione per evitare gravidanze non desiderate, il cui secondo picco dopo l’adolescenza è nel primo anno dopo il parto. Oggi la donna taglia moltissimo la sessualità nell’anno successivo al parto perché non sa gestire la coppia. Con l’opuscolo vogliamo aiutare la donna nel recuperare la propria immagine e la propria sessualità».

(fonte: la Provincia Pavese del 9 dicembre 2009; autore: Anna Ghezzi)

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