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Anche a San Martino Siccomario stangata sui buoni per la mensa scolastica

Aumenti a raffica per i servizi pubblici di San Martino Siccomario e scatta la protesta.

La stangata (dal primo gennaio) riguarda soprattutto le mense scolastiche, con i genitori degli alunni che dovranno pagare il 30% in più. Domani (lunedì 11 gennaio) se ne parlerà in Consiglio.

Dal primo gennaio i genitori dei bambini di nido ed elementare pagheranno per il blocchetto da 20 pasti ben 25 euro in più, passando da 85 a 110 (+30%). C’è quindi un aumento per ogni pasto di 1,25 euro. Per la scuola materna gli aumenti sono un po’ più contentuti: il pasto cresce di appena 70 centesimi (da 3,8 a 4,5 euro, +18%): «I residenti di San Martino dovranno pagare per la mensa elementare come pagano a Pavia i non residenti», sottolinea Francesco Cupella, leader del gruppo Insieme per San Martino, all’opposizione in consiglio comunale.

A fare eco agli attacchi dell’opposizione, ci sono le voci di alcuni genitori. Simona Ricotti, mamma di due bambini, uno in prima e uno in quinta elementare, lamenta soprattutto la mancata comunicazione da parte dell’amministrazione comunale di simili rincari: «Mi sono accorta dall’aumento quando mio marito è andato a comprare il blocchetto da venti buoni pasto. Nessuna comunicazione, nessuna circolare ad avvisare le famiglie».

Per le famiglie di San Martino di fatto gli aumenti pesano e a fine mese si fanno sentire. Dal Comune rispondono che si stanno comunque preparando i moduli e la cartellonistica per avvisare tutti degli incrementi richiesti.

La scuola primaria non è l’unica ad essere stata colpita dagli aumenti; l’asilo nido passa da 400 a 450 euro mensili. Tra aumenti della mensa scolastica e retta, insomma, i genitori che hanno un bambino che va all’asilo spenderanno in media 75 euro in più al mese.

Ancora più consistente, in termini percentuali, l’incremento per il trasporto agevolato per anziani, che passa da tre a cinque euro (+60%).

Per quanto riguarda la retta dell’asilo nido e il costo dei buoni pasto per le primarie sono previste agevolazioni per i redditi più bassi secondo le tariffe Isee – che rimangono invariate rispetto all’anno passato – mentre non ci saranno sconti in nessun caso per la mensa al nido e per il trasporto anziani. Altri aumenti riguardano i servizi matrimoniali, rincarati del 100 per cento, e l’affitto del teatro e delle sale comunali «un modo per disincentivare i matrimoni tra le giovani coppie e l’associazionismo», chiude Cupella, molto critico con gli aumenti.

«Gli aumenti sono fissati per le fasce di reddito più alte, ovvero per coloro che superano i 12 mila euro l’anno – è l’unica dichiarazione del sindaco Vittorio Barella – per chi guadagna meno di questa cifra non sono previste variazioni». Barella rimanda la questione a domani alle 21, quando in consiglio comunale si discuterà di bilancio e quindi delle variazioni da inserire nelle entrate e nelle uscite delle casse comunali. L’amministrazione conferma avrà un occhio di riguardo per chi ha grosse difficoltà economiche. Chiede invece un grosso sforzo a tutti gli altri residenti, che dovranno pagare di più.

(fonte: la Provincia pavese del 10 gennaio 2010)


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