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Trenta famiglie di Vigevano nel Gruppo di acquisto solidale

Frutta e verdura fornite da bio-coltivatori del territorio lomellino: la spesa si fa dai produttori locali.

Rapporti diretti coi produttori, contro lo sfruttamento del lavoro, l’allevamento o l’agricoltura intensiva. Senza intermediari e possibilmente con prodotti che provengano dal territorio. A Vigevano sono già una trentina le famiglie che hanno deciso di puntare sulla qualità del prodotto, più che sul prezzo, e sul rapporto di fiducia tra i produttori, rigorosamente scelti e conosciuti. Una realtà che sta prendendo sempre più piede, e che si chiama “Fiume azzurro”: è il gruppo solidale di acquisto nato quest’estate, e che presto si costituirà in associazione. Un modo per combattere la crisi, ma non quella dei prezzi: quella che sta alla base di un commercio considerato sempre meno sostenibile. E un modo per aiutare e premiare le economie locali schiacciate dalle grandi realtà.
 «Ci riuniamo due volte al mese al Queen’s pub di via Trivulzio, la nostra sede – dice Katia Sambin, referente di “Fiume azzurro” – e ognuno si occupa di ordini e dei rapporti coi diversi fornitori. Per noi la questione del prezzo non è fondamentale, contano prima la qualità e i criteri di produzione». Una cassetta mista di verdura da sei-sette chili, proveniente da agricoltura biologica, costa sui 12,50 euro: contiene verza, cavolo, sette etti di bietole, mezzo chilo di carote, un chilo di zucca, sei etti di porri, un chilo di patate, mezzo di broccoli. Mezzo chilo di pasta biologica, in listino costa 1,10 euro, mentre la carne di maiale, non biologica ma prodotta secondo criteri compatibili, può andare dagli 8 euro al chilo per l’arrosto di coscia, 8,50 euro per l’arista, 10 euro al chilo per il salame sotto grasso. Di latte e frutta il gruppo si interesserà a breve, mentre l’olio, tra i vari produttori sparsi in Italia, oscilla tra gli 8 e i 12 euro al litro, una forma di grana da un chilo 12,50 euro. «Ogni partecipante sottoscrive una tessera annuale da 20 euro – continua Sambin – e può proporre un alimento a cui è interessato, contattare i fornitori e stabilire un rapporto. Gli ordini girano via mail attraverso tutto il gruppo, ma abbiamo anche un sito di riferimento che è www.fiumeazzurro.org». Ilaria Cavalletto

(fonte: la Provincia pavese del 24 gennaio 2010)

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