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Ortopedia, l’intervento che aiuta i bambini disabili

In un anno 150 operazioni al policlinico per migliorare la qualità della vita dei piccoli disabili.

PAVIA Quando Martina è nata, 13 anni fa, qualcosa è andato storto. E’ rimasta troppo a lungo senza ossigeno. La diagnosi successiva, paralisi cerebrale infantile, ha messo nuovamente alla prova mamma Marzia, già provata dalla perdita di una figlia sedicenne, Chiara, in un incidente stradale. «Martina non vede e non parla, anche se noi in famiglia la capiamo benissimo, è il nostro angelo – dice Marzia Bai, di Trana, in provincia di Torino –. Ma ultimamente le sue condizioni erano peggiorate, a causa delle difficoltà motorie. Aveva le anche lussate, dopo anni seduta in sedia a rotelle. Gli ortopedici del San Matteo, che ringrazio per la profonda umanità che ci hanno riservato, le hanno regalato una nuova qualità della vita». Martina oggi comincerà la scuola media e non prova più dolore. Come lei altri 150 giovani pazienti, provenienti da tutta Italia, sono stati operati a Pavia solo nell’ultimo anno. Piccoli di pochi mesi, bambini, adolescenti o giovani fino ai 20 anni, che per un incidente di percorso prima, durante o dopo il parto hanno problemi fisici che rendono difficile o impossibile semplici gesti quotidiani come camminare, mangiare, lavarsi. «Una normalità che per questi pazienti purtroppo non è scontata, ma tutta da conquistare» spiega Franco Benazzo, che dirige la struttura di Ortopedia e Traumatologia del San Matteo. Per aiutare questi bambini lui e il suo staff (i chirurghi Mario Mosconi, Francesco Pellillo e Pietro Costa) usano la chirurgia. «Interveniamo su pazienti, a volte piccolissimi, con deformità ossee causate da disturbi neurologici che incidono anche sui movimenti». «Per alcuni siamo riusciti a migliorare sensibilmente la deambulazione – spiega il professore Benazzo – mentre su altri siamo intervenuti per correggere la postura assunta in modo innaturale quella che provoca dolore importante. Ciò significa meno farmaci e una qualità di vita decisamente superiore». Molti bambini vivono su una carrozzina e usare la chirurgia significa migliorare la loro vita e anche quella delle famiglie che devono gestire una situazione complicata e difficile. A volte basta intervenire su un piede oppure operare un femore o un bacino per migliorare la vita di un bambino e dargli un po’ di autonomia. Lo staff di Benazzo il più delle volte parte in missione, va “a domicilio” dei piccoli pazienti per i quali un viaggio fino a Pavia può essere un’operazione complessa. La squadra del San Matteo è composta da un gruppo di chirurghi ortopedici, anestesisti e terapisti della riabilitazione, che insieme prendono in carico i pazienti per tutta la durata del lungo e delicato percorso che li aiuta a star meglio. «Hanno avuto una straordinaria attenzione per Martina – dice la mamma –. A cominciare dal materassino di aria calda in sala operatoria per evitare che prendesse freddo. Fino alle telefonate periodiche del medico per sapere delle sue condizioni».

fonte: la Provincia Pavese del 12 settembre 2012 – autore: Maria Grazia Piccaluga

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