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Più gravidanze in classe.Allarme di prof e medici

Studentesse delle superiori, casi in aumento. Cresce uso di pillola del giorno dopo Gli infettivologi: «Sesso non protetto, si sottovalutano anche i rischi di malattie».

Isa Cimolini è stata eletta ieri mattina, all’unanimità, nuovo presidente del Centro Servizi Volontariato. Prende il posto di Pinuccia Balzamo, dimissionaria dopo la nomina nel Comitato di Gestione del Fondo Speciale per il Volontariato, per conto della Banca del Monte. Cimolini, socia dell’Avis di Pavia dal 1971, ne è stata segretario per 12 anni e Presidente per 6. Componente del consiglio direttivo del Csv della provincia di Pavia, dal 2003 ha ricoperto la carica di Vice presidente fino a ieri. L’assemblea dei soci ieri ha anche approvato il piano delle attività per il 2014.
di Maria Grazia Piccaluga wPAVIA Incinta a 17 anni. In quarta liceo. Oppure nella sala d’attesa del consultorio, per chiedere la “pillola del giorno dopo”. Due volti di uno stesso problema: la mancanza di prevenzione. «E’ il segnale preciso che tutta la fase precedente è venuta a mancare. Che ai giovani servirebbero nozioni precise di educazione sessuale, anche sul rischio di trasmissione delle malattie» spiega Renato Maserati, infettivologo del San Matteo. Ieri all’incontro con un gruppo di insegnanti delle scuole superiori della Provincia, organizzato dal San Matteo insieme alla vicepresidente della Provincia Milena D’Imperio, sono emersi dati che confermano la necessità di entrare nelle scuole. In questo anno scolastico, hanno raccontato alcune docenti, ci sono già diverse gravidanze in corso in alcune classi quarte e quinte. «Ma ci sono anche diverse ragazze che ricorrono alla pillola del giorno dopo» segnale una professoressa. Da un’indagine condotta lo scorso anno proprio dal dipartimento di Malattie Infettive del San Matteo, su un campione di 550 studenti tra i 15 e i 18 anni, è emerso che il 58% ha già avuto rapporti sessuali. E che una buona quota di loro più che un’infezione o un contagio teme una gravidanza. Il 76% dichiara di dare grande importanza al sesso ma poi dimostra di non conoscerlo come dovrebbe. All’ambulatorio di Malattie Infettive con i sintomi, e poi la diagnosi, di una malattia sessualmente trasmessa arrivano anche molti giovani. «E purtroppo questo trend non è in calo – dice Maserati – . C’è una sottovalutazione del rischio. I ragazzi si fidano dell’apparenza, ma spesso inganna». Il dottor Maserati, insieme ai suoi collaboratori della clinica Loredana Pasini e Marco Zaramella, sono andati nelle scuole di Pavia (Foscolo, Ipsia, Cairoli e Cardano), Broni, Mortara e Voghera. Hanno ascoltato i ragazzi, rilevato i loro timori, raccolto i dubbi, dato indicazioni. «La contraccezione con il condom – ribadiscono gli infettivologi del San Matteo – preserva da gravidanze precoci ma anche dalle malattie . Cosa che invece non fa la pillola». «Nei reparti più del 50% dei nostri pazienti adulti arriva tardi alla diagnosi – dice Maserati – Ma solo perché incappa in polmoniti gravi, tumori cerebrali. Non si deve avere timore di sottoporsi al test, è uno stigma da superare».

fonte: la Provincia Pavese del 24 novembre 2013

GRAVIDANZE PRECOCI – Educazione sessuale dai 10-11 anni n Vi sono fenomeni e momenti della vita che portano in se stessi il crisma della solennità o della sacralità. Chi dubiterebbe che ogni nascita di un nuovo essere al mondo ha in sé queste due caratteristiche: dovrebbe essere foriera di gioia, dovrebbe – secondo fisiologia – essere auspicato evento, quanto meno, da parte della coppia genitoriale in attesa. Una gravidanza indesiderata costituisce, invece, sempre un fenomeno preoccupante (a dir poco) per la sua abituale difficoltà gestionale socio-familiare e personale (della gravida, del partner). Tutto quanto premesso, è oramai una pagina severa e triste della vita degli adolescenti di ogni giorno. Nel risvolto della drammaticità quotidiana ben si inquadra l’articolo del 24 novembre sulla crescita numerica delle gravidanze nelle giovani, giovanissime ragazze scolari. L’articolo suscita allarme dall’età di 15 anni. Personalmente abbiamo notizia del rischio di una dodicenne. Non vi è molto da pensare oltre che alla raccapricciante gravità del fatto. Ma vi è soprattutto anche da riflettere su come provvedere a congrui rimedi: è evidente, infatti che l’incremento numerico delle gravidanze, ai margini inferiori dell’età adolescenziale, deve riconoscere gravi lacune pedagogiche come principale causa del fenomeno, epidemiologicamente ormai sconvolgente e gravemente coinvolgente per chi degli adolescenti ha la responsabilità di farli crescere sani. La pratica di una profilassi delle malattie sessualmente trasmesse è sicuramente importante, ma non sfiora certamente il problema: impiego del condom a parte. Le dimensioni del problematico fenomeno sono ben più complesse e da pediatra lungamente navigato, solidalmente-culturalmente congiunto con chi di salute e di preparazione dei ragazzi alla vita si è fatta scopo della sua quotidiana attività, vorrei efficacemente ispirare: da anni, lungo il mandato sanitario-didattico, ho sollecitato una simbiosi educativa scuola – pediatria. Troppo poco credito, fascino e risonanza ha una definizione dell’Oms (1974) che recita "la pediatria è la medicina dello sviluppo e della educazione" Vi sono opere di letteratura pediatrica recenti altamente idonee per la educazione alla salute del bambino e dell’adolescente. Gli insegnanti e i pediatri a scuola potrebbero egregiamente servirsene per il bene, la cultura, la salute delle scolaresche e non certo dai quindici anni (5 anni di ritardo), ma da dieci-undici in su . Roberto Burgio, Elena Razzini Pavia

fonte: la Provincia Pavese del 4 dicembre 2013 (spazio lettere)

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