Il giornale

Tutti pazzi per la tosse

Arriva la seconda ondata: i consigli dell’esperto contro le notti agitate.

L`influenza Australiana ancora non mostra i muscoli, ma tra sbalzi di temperatura, capricci del meteo, pioggia e freddo gelido, la tosse è già in agguato, soprattutto tra i più piccoli. Secca o grassa, insistente, talora irrefrenabile, non è una malattia ma un meccanismo di difesa dell`organismo, che finisce, però, per agitare le notti di molti, bambini compresi. Perché tanti casi tutti nello stesso periodo?

"Il freddo e i repentini cambiamenti di temperatura abbassano le nostre difese immunitarie soprattutto a livello locale e quindi ci rendono più vulnerabili ai virus, dal rhinovirus agli adenovirus, che provocano forme di affezione alla prime vie respiratorie", spiega a Salute24 il pediatra Andrea Vania, docente dell`Università La Sapienza di Roma.

I sintomi. Ai primi colpi di tosse o ai primi dolori cominciano le preoccupazioni. Ma non sempre bisogna allarmarsi. "La prima cosa importante da sapere è che una tosse senza febbre, associata ad abbondante secrezione di muco dal naso, nella stragrande maggioranza dei casi non è preoccupante – precisa Vania – ed è legata al raffreddore o ad una leggera infezione delle alte vie respiratorie". Se gola e faringe bruciano o il naso cola, quindi, nessun pericolo. "Di solito i genitori sono preoccupati perché appoggiando la mano o l`orecchio sul petto del bambino sentono grandi concerti – dice il pediatra – e corrono in ambulatorio sicuri che il bambino abbia una bronchite, ma è bene sapere che il torace fa da cassa di risonanza e i rumori che si ascoltano, il più delle volte, hanno origine nelle ostruzioni di naso e gola". Per i genitori, spiega l`esperto, "è praticamente impossibile fare una diagnosi, l`ultima parola, anche in fatto di farmaci, spetta sempre al pediatra".

I rimedi. Nessun ricorso all`automedicazione o a farmaci usati senza controllo, quindi, soprattutto con i bambini. "Un vecchio adagio – scherza Vania – ricorda che il raffreddore dura sette giorni curandolo e una settimana non curandolo". La tosse, soprattutto di notte, può però essere un tormento per il sonno. Allora quando ricorrere agli sciroppi? "Il suggerimento di massima per gli sciroppi calmanti è di farvi ricorso il meno possibile e, salvo eccezioni che il pediatra stabilirà, mai di giorno – commenta Vania – perché sedando il disturbo impediscono di liberarsi dal catarro”. Se l`obiettivo è far dormire bene il bambino o evitare che si svegli più volte, “l`uso limitato ad una sera è giustificato". Al di sotto di un anno vale la stessa regola: "Esistono dei farmaci antitussigeni specifici per quell`età, ma vanno usati lo stretto necessario".

Fastidiosa e notturna. La sera è il momento in cui la tosse si fa più intensa, spesso con accessi incontrollabili: "Questo accade perché nelle ultime ore della giornata cala il livello di cortisolo, il nostro "cortisone" naturale, un ormone che tra l`altro ha effetti antinfiammatori – spiega Vania – e man mano che scendono possono acuirsi i dolori. Non è un caso che tra mezzanotte e le tre, quando raggiunge il livello minimo, si scateni la tosse, come anche mal d`orecchio o altri dolori".

Diverso i casi in cui il caso in cui il bambino piange quando tossisce. "Il pianto è il segnale che il bambino avverte e comunica un dolore, con molta probabilità dovuto ad una tracheite, in cui c`è un`infiammazione dell`albero bronchiale – avverte Vania – e in questo caso il pediatra prescriverà un antinfiammatorio, uno sciroppo calmante, e se viene individuata un`infezione batterica l`antibiotico specifico".

Il naso dei bambini. Un naso che cola abbondantemente va pulito spesso. "Il consiglio, quando non c`è febbre, è di tenere pulito il nasino del piccolo con lavaggi frequenti di soluzione fisiologica, almeno 5cc per narice". Si può anche usare una comune siringa sterile, ovviamente senza ago, con l`unica accortezza di evitare spruzzi troppo intensi ma neppure troppo blandi. "Per la disinfezione delle fosse nasali e per respirare meglio, dopo il lavaggio può essere utile,  l`argento proteinato, usato anche tre volte al giorno, perché, tra i tanti prodotti disinfettanti, ha minori effetti collaterali e serve ad asciugare la mucosa del bambino e a rapprendere le secrezioni".

Capitolo aereosol: quando è necessario? "Non per le affezioni delle vie alte, mentre può essere utile nelle forme del tratto basso in base alle indicazioni del medico; da evitare però quelli ad ultrasuoni, per due ragioni: perché nel bambino asmatico la particelle tendono a scatenare il disturbo e perché la micronizzazione non ce la fa a portare in sospensione i farmaci più `pesanti`". I suffumigi o fumenti sono approvati con riserva dal pediatra, in associazione con blandi emollienti, bicarbonato o camomilla, perché aiutano sì a sciogliere il catarro ma restano "indicati per gli adulti, non altrettanto per i bambini, perché una pentola d`acqua bollente a portata di mano è sempre un rischio da evitare".

L`alimentazione. Con raffreddore e tosse il bambino mostra spesso anche inappetenza. "Se parliamo di un bambino allattato, intorno ai sei mesi di vita, il raffreddamento può affaticarlo e quindi portarlo a staccarsi spesso dal seno. In questo caso tenere pulito il naso è la cosa più utile, ma anche suddividere i pasti, in poppate più brevi e ravvicinate è consigliabile", dice Vania che è anche responsabile del Centro di dietologia e nutrizione pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma. Per tutti gli altri, adulti e bambini, il rimedio più indicato per un forte raffreddore con tosse è quello di bere molto, evitando le bevande zuccherate e preferendo acqua, ma anche spremute fresche. "Quando, però il bambino, soprattutto se più grandicello, si rifiuta di mangiare, meglio non forzarlo – conclude il pediatra – una giornata di "digiuno" non è mai un dramma". Autore: c.c.

(fonte: http://salute24.ilsole24ore.com – 20 dicembre 2008)


Lascia un commento