Il giornale

A Frascarolo indennità alle fasce deboli

Il comune interviene in aiuto dei cittadini di ogni età che non riescono a pagare le bollette.

Cittadini di ogni età che non riescono a pagare le bollette: il Comune interviene anche attraverso le indennità e i gettoni di presenza cui hanno rinunciato il sindaco Giovanni Rota e tutti i consiglieri comunali, di maggioranza e d’opposizione. «Posso capire che non sia una grande cifra, ma a occhio e croce in un anno possiamo arrivare a 4mila euro», anticipa il sindaco Rota, che ha deciso di non percepire l’indennità lorda di 1.300 euro. La somma a disposizione degli uffici municipali può variare secondo il numero delle sedute dei consigli comunali: in ogni caso, gli amministratori hanno capito il difficile momento della comunità dando il buon esempio. «Non ci sono solamente gli anziani in difficoltà economiche, ma anche persone giovani e di mezza età – aggiunge il sindaco di Frascarolo -. Noi chiediamo di presentare il reddito certificato dall’Indicatore socioeconomico equivalente, il cosiddetto Isee, per erogare il contributo, che quasi sempre serve per saldare la bolletta del gas e dell’energia elettrica». La cifra desunta dalle indennità e dai gettoni di presenza serve in larga parte per far fronte a necessità di natura sociale. In questo settore, comunque, nella comunità di Frascarolo operano alcune meritevoli realtà di volontariato. Ci sono i volontari del gruppo Avulls, guidati da Anna Maria Baldi, che aiutano le persone in difficoltà casa per casa. «Sono una ventina di cittadini che non esitano a impegnare parte del tempo libero per i cittadini più bisognosi: questi, come gli altri gruppi, sono molto utili e per questo li ringrazio di cuore», dice Giovanni Rota, eletto nella primavera 2007 a capo della lista civica “Assieme per Frascarolo”. Il gruppo si ritrova al primo piano di un fabbricato di viale Vittorio Veneto recentemente ristrutturato dal Comune. Poi c’è il gruppo dei Volontari civici: sono una decina i cittadini coordinati dal Comune che operano nell’assistenza a favore delle persone più deboli. Per esempio, utilizzando l’automobile per trasportare chi non dispone di un’autovettura o di familiari. Da ultimo, è attivo il gruppo degli anziani socialmente utili. (u.d.a.)

(fonte: la Provincia Pavese del 26 febbraio 2009)

 

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