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A lezione di dialetto, i nonni in cattedra

A Broni e Stradella i bambini delle scuole materne e delle elementari riscoprianno il dialetto grazie ai nonni, ovvero gli anziani ospiti della Residenza Sanitaria per Anziani di Stradella.

A scuola di dialetto. Se nei corsi normali entra sempre più l’inglese, a Broni e Stradella, seguendo un canovaccio che dura da anni. Quest’anno, nell’ambito del progetto di scambio culturale e di educazione al confronto fra generazioni diverse, i bambini delle scuole materne e delle elementari riscoprianno il dialetto grazie ai nonni, ovvero gli anziani ospiti della Residenza Sanitaria per Anziani di Stradella. Il progetto 2009 coinvolge le scuole d’infanzia «Andersen» di Broni e «San Zeno» e «Pozzobonello» di Stradella nonchè gli alunni delle quarte e quinte classi delle primarie (ex elementari) sempre di Broni e di Stradella, 35 ospiti della Rsa di Stradella più altri venti utenti dei corsi diurni. L’avvio è stato nelle scorse settimane e la conclusione è prevista per fine maggio mentre, come di consueto e come avvenuto nelle precedenti edizioni, ai primi di giugno, presso la Residenza Sanitaria per Anziani, si terrà una mostra conclusiva. Si lavora in gruppo: dai 14 ai 18 bambini ed altrettanti anziani e, come evidenziato dai responsabili del progetto, anche anziani ospiti con deficit cognitivi, grazie a questa stimolante esperienza, traggono un enorme benificio. I bambini delle scuole di infanzia, dopo una parte di preparazione che si svolge a scuola, a cura delle loro insegnanti, spiegando cosa è il dialetto, assieme ai «nonni» realizzeranno dei cartelloni con animali da fattoria, verdure, attrezzi da cucina e tutto ciò che richiama all’alimentazione, assegnando a tutti gli elementi trattati il nome in dialetto.  Un po’ più impegnativo, ma egualmente con la stessa impronta educativa, il progetto per i bambini delle scuole primarie che, invece, impareranno alcune filastrocche o poesie in dialetto e per quelli più grandi (alunni delle quinte classi) arrivando anche a comporle. «L’obiettivo del progetto 2009 – è piegato dai responsabili della Rsa di Stradella e dai docenti delle scuole coinvolte – è di stimolare la curiosità, lo cambio tra generazioni e tra culture, utilizzando un lingua, lingua,il dialetto, ricca di significato e di storia. Senza dimenticare è stato aggiunto il valore primario del progetto che rimane, come è stato in tutti questi anni di proficua collaborazione con le scuole, la creazione di relazione e legami affettivi fra bambini e anziani». (p. r.)

 
(fonte: la Provincia Pavese del 2 aprile 2009)

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