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A Pavia l’integrazione comincia in biblioteca, alla Paternicò-Prini

Al via il progetto «Nessuno è straniero in biblioteca: tante lingue per leggere, storie ad alta voce per mamme e bambini», destinato a mamme e bambini di lingua straniera e promosso dalla cooperativa pavese Contatto, dalle Biblioteche civiche di Pavia e dal Comune di Pavia.

 

Aumentare la frequentazione delle biblioteche pavesi e combattere il senso di isolamento delle famiglie straniere pensando ad un’accoglienza in biblioteca adatta a loro e alla possibilità di arricchire il patrimonio librario con contributi dei paesi di provenienza. Parte in questi giorni il progetto da 60mila euro cofinanziato dalla Fondazione Cariplo che si chiama «Nessuno è straniero in biblioteca: tante lingue per leggere, storie ad alta voce per mamme e bambini»: capofila è la cooperativa Progetto Contatto, che lavorerà insieme all’associazione Amici delle biblioteche, al Servizio Biblioteche civiche di Pavia e all’assessorato alla Cultura del Comune.

Spiega Andrea Cerioli, del centro interculturale La Mongolfiera, partner del progetto: «Il dato di fatto cui rispondere è l’aumento continuo della popolazione straniera in provincia di Pavia. Noi lavoriamo nel campo dell’interazione e integrazione degli stranieri stranieri nel tessuto provinciale da 10 anni e ci rendiamo conto che le mamme giocano un ruolo cruciale nell’inserimento del nucleo famigliare nella società italiana. Ma nelle biblioteche la presenza di mamme italiane e straniere è scarsa: non le conoscono, ne sono intimorite. E invece potrebbero diventare un importante luogo di aggregazione e conoscenza reciproca».

Anche perché, andando oltre gli stereotipi, il livello d’istruzione di chi arriva in Italia e poi svolge magari lavori umili pur con una buona preparazione scolastica alle spalle è in crescita. «La lettura ad alta voce è importante per promuovere l’amore per la lettura nei bambini e la cultura di un paese». Letture bilingui, dunque, nelle biblioteche di Pavia per favorire gli scambi, aumentare le capacità di lettura dei bambini nelle due lingue che si porteranno dentro tutta la vita e migliorare i servizi offerti dalle biblioteche: «Il progetto prevede una fase di ricerca per aumentare l’interazione tra associazioni, scuole e biblioteche – prosegue Cerioli -. Poi il coinvolgimento delle madri straniere nella scelta dei nuovi acquisti di letteratura straniera per aumentarne l’autostima e il protagonismo. E infine incontri con l’autore e letture ad alta voce per far incontrare mamme italiane e straniere».

Le attività proseguiranno fino a giugno dell’anno prossimo. Ma un primo esperimento è già partito lo scorso settembre: alla Mongolfiera e nelle scuole, infatti, sono iniziati i viaggi della strega Gelsomina: racconti disegnati e recitati per bambini dai 4 anni in su che, a ogni viaggio, scoprono un continente. E fanno il tutto esaurito. L’ultimo spettacolo è stato «La rana musicata», sul mondo dei rom. «Se chiedi a un bimbo chi sono i rom – spiega Vanna Jahier, Cooperativa Contatto – risponde che sono quelli che non si lavano, che rubano. Poi, piano piano scoprono che sono i giostrai che portano i giochi alle fiere, che prima lavoravano i metalli, e il nomadismo come modo di vivere comunitario su una terra che è di tutti».

(fonte: la Provincia pavese dell’8 aprile 2010 – autore: Anna Ghezzi)

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