Il giornale

A scuola a piedi o in bicicletta con La Provincia Pavese

Da lunedì, e per cinque giorni, sul giornale sarà pubblicato un tagliando con cinque caselle che i bambini che andranno a scuola in bici, a piedi o in autobus potranno farsi timbrare dalla scuola.

I ragazzi dovranno compilare il tagliando e raccontare il loro percorso con un racconto, un disegno o una poesia. Saranno premiati il racconto più originale o curioso, il tragitto più lungo e la scuola con più adesioni.  A Pavia c’è chi da dieci anni promuove la mobilità sostenibile e la bellezza di evitare le code e gli ingorghi muovendosi a piedi, possibilmente tutti insieme: sono le giornate «pedibus» in cui i bambini vengono scortati a scuola da un autobus pedonale. Queste giornate sono state importate a Pavia dalle maestre delle scuole Massacra e Vallone, capofila di una sperimentazione che ha coinvolto in dieci anni centinaia di bambini e classi del terzo circolo. Negli anni scorsi avevano aderito anche la scuola Montebolone e Berchet, si erano fatte esperienze anche nelle scuole del Borgo Ticino e per settembre si preannuncia una svolta. Spiega Angela Sacchi, una delle menti del progetto: «Quest’anno l’ultima giornata dedicata al pedibus è stata a novembre e ogni volta è una festa. Da settembre vorremmo che l’esperienza non fosse più limitata a giorni particolari perché anche i genitori sentono l’esigenza di una mobilità meno stressante e più sostenibile. Costituiremo un gruppo di insegnanti e genitori che accompagneranno i bambini ogni giorno passando per un percorso con delle fermate e il pedibus diventerà un’attività curricolare». Cosa significa? «Vogliamo farlo diventare una pratica per venire a scuola e coinvolgere la scuola di Cura Carpignano», continua l’insegnante. A giugno gli insegnanti con i genitori disponibili faranno un patto di sottoscrizione per condividere la responsabilità e si studierà il percorso dell’autobus umano che, guidato da un adulto ogni dieci bambini, condurrà «pedibus calcantibus» i bambini della Massacra e i ragazzini del Vallone a scuola.  A settembre si farà un sondaggio per capire quanti potrebbero essere i bambini coinvolti: «Normalmente sono una quarantina dalla prima elementare in su, ma se si farà tutti i giorni immagino che saranno di meno». Come è cambiato l’atteggiamento dei genitori negli anni? «E’ molto cambiato: ci sono meno perplessità. La cosa bella è che dopo averlo provato alcuni iniziano a venire a scuola in bicicletta e le mamme che possono accompagnano i figli a piedi». Anna Ghezzi 

(fonte: la Provincia Pavese del 23 maggio 2009)

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