Il giornale

Alimentazione

 Come aiutare i nostri piccolini a mangiare un pò di tutto.

 Buona giornata,

in questa giornata strana dopo ferragosto, le faccio una domanda, è la prima volta che la contatto, ma sono sicura che mi potrà aiutare….

Il mio piccolo, grande uomo, Giorgio, 2 anni e 3 mesi, è un bel furbacchiotto,  quando arriviamo all’ora di pranzo e cena mi viene l’angoscia, perché più delle volte ciò che preparo me lo rifiuta dicendomi con la testina NO NO NO… io penso che siano capricci perché se gli propongo PASTA CON PESTO la divora facendo il bis e il tris.

Quando Giorgio rifiuta ciò che si trova nel piatto che gli ho preparato con tanta cura lo sostituisco con l’hamburger di prosciutto che a lui piace molto, quando preparo la pasta con il ragù fatto in casa, lo sostituisco con la pasta al pesto, per qualsiasi altro secondo di carne lo sostituisco con l’hamburger di vitello, per qualsiasi altro secondo di pesce  con i bastoncini findus impanati.

E’ un angoscia x me….La mia “ansia” è dettata dal fatto che vorrei che fosse un mangione, come lo ero io da piccolina che qualsiasi cosa mi si proponeva la mangiavo senza nessun problema.

 

Fin da 9 mesi, ho dovuto iscriverlo all’asilo nido vicino all’ufficio, per necessità di riprendere presto il lavoro, e d’allora all’asilo nido ha sempre mangiato facendo anche il bis.

Parlando con le maestre mi hanno detto che all’asilo il bambino mangia di più anche per imitare gli altri suoi amici-compagni, e me la vuole fare

un po’ pagare visto che io insisto molto sull’alimentazione.

Non penso di essere una mamma ossessiva ma questa cosa mi sta facendo star male e non so proprio come porre rimedio…. L’ho preso x le buone e anche cattive ma lui…non sembra venirmi incontro…

 

Ho cercato di parlare anche con la pediatra e lei mi ha detto che il  bambino sta bene, pesa quasi 13 kg e per l’età che ha è in linea con la scala. I dentini sono fuori tutti tranne i 3 dentoni in fondo e perciò non è neanche un problema di masticazione…

 

Grazie x i minuti che mi ha concesso e sicura di una sua risposta attendo impaziente.

 

A presto!

Margherita

 

Buongiorno Margherita.

 

Una prima fantasia che mi viene riguarda il perchè di questo atteggiamento, vale a dire che il piccolo ometto stia utilizzando il non-cibo per averla vicina e coinvolta!!

Infatti a volta i nostri piccini scelgono metodi contorti e anche disfunzionali a parti di sè, pur di avere le attenzioni partecipate delle mamme (e un po’ dei papa’)…e quindi forse Giorgio usa il rifiuto al cibo in parte per tenerla lì ed in parte per vendicarsi del fatto che durante il giorno non sta con lui.

Niente di male, è suo diritto esprimere il suo malcontento e per di più in una fase evolutiva in cui il rifiuto è anche un mezzo per dire "io sono" =)

 

Infatti tra i 2 e i 3 anni si attua il processo di individuazione-separazone che non è altro che l’esprimere il proprio essere e per farlo spesso si usa il “no” (se dicessi sempre sì sarei una copia di te..).

 

Le soluzioni ci sono, non si preoccupi, e sono dietro l’angolo.

La cosa più difficile dell’esser genitori (e lo dico sia come professionista che come mamma) è accettare i nostri piccini per quello che sono, per il loro essere altro da noi, anche quando questo vuol dire magari con caratteristiche che potrebbero non corazzarli abbastanza  di fronte al mondo. Si fidi e lasci che Giorgio sia "mangione" a modo suo, con le sue caratteristiche e la sua personalità. Vedrà che per lui sarà molto più bello-oltre che per lei- sentirsi a suo agio e libero.

 

Questo per dire che magari non sarà mai come è stata lei, ma sarà se stesso e basta, magari un uccellino che appena appena puccia il becco nel cibo…ma chissenegrega!!! L’importante è che stia in ascolto del suo personale stomaco, no? 🙂

 

Oggi lavoro come coach alimentare con tantissime persone che sono in sovrappeso perchè non ascoltano il proprio stomaco! Giorgio, e tutti i bambini, invece sentono il senso di sazietà e si fermano.

 

 

Vedo fondamentalmente una soluzione, al di là dell’origine del problema: penso che se vuole portarlo a mangiare quanto ha preparato (sapendo che in asilo lo mangerebbe, per di più), può dirgli che la pappa è quella e che se non la vuole non c’e’ altro…questo comporta non preparare alternative e accettare che lui possa piangere e lamentarsi…ma se lei/voi tenete duro con serenità e convinzione, nel breve mangerà quanto trova. In questo modo gli sta insegnando che non sempre possiamo avere ciò che vogliamo, e che in casa ci sono delle regole da rispettare (si mangia ciò che c’e’), si facilita per di più la vita…la parte difficile è sentire che lo si fa per lui, per insegnargli a tollerare, che non per questo si è cattivi genitori..e che si può proporre quanto le ho detto comunque con dolcezza e serenità. Dare regole non ha nulla a che fare con la rabbia.

 

Non so se si aspettassi una risposta di questo tipo, io credo che sia importante insegnare ai nostri piccoletti a stare nelle regole, anche se loro tentano di dire la loro infrangendole…ed è giusto e bello anche questo. Della sua lettera mi colpisce l’angoscia che sottolinea, le chiedo cosa potrebbe fare oggi, ora per attenuarla o per non sentirla affatto?

 

Se lei riesce a "stare" senza angoscia, credo sarà molto più semplice trasmettere poi ciò che crede a Giorgio.

 

Un caro saluto

 

Nicoletta

 

 

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