Il giornale

Alla scuola De Amicis si beve l’acqua del rubinetto

L’acqua del rubinetto in mensa alla scuola De Amicis, ora si parte anche alla Peter Pan.

E’ iniziata ieri (12 maggio 2009 ndr) la sperimentazione dell’acqua del rubinetto in mensa alla scuola De Amicis, e oggi (13 maggio 2009 ndr) si parte alla Peter Pan.

Spiega Cristina Gallorini, dirigente dell’ufficio Economato – servizio refezione scolastica del comune di Pavia: «A Pavia finora l’acqua minerale era inserita nel contratto con la Serenissima Ristorazione spa che fornisce i pasti nelle mense (il capitolato scade nel 2013). Tuttavia visto il positivo risultato della rilevazione del Gas tra i genitori abbiamo iniziato a fare analisi e analizzare i costi per la transizione all’acqua del rubinetto nelle mense scolastiche».  

Sono proprio i rubinetti ad essere stati messi sotto accusa da uno studio dell’università Federico II di Napoli con il Centro Europeo di Ricerca dedicato alle Acque Minerali che dimostrerebbe che un rubinetto su quattro è infetto. Ma le performances delle scuole pavesi ad oggi sono positive. «Per dare la più completa garanzia alle famiglie dei bambini, sono stati esaminati i rubinetti del 50 per cento delle strutture scolastiche dal tecnologo alimentare ed entro giugno tutte le scuole saranno analizzate e i risultati pubblicati sul sito», ha spiegato Cristina Gallorini.  Continua Luigi Preda, dell’ufficio Refezione Scolastica del comune di Pavia: «Le analisi effettuate dal laboratorio Zooprofilattico dell’Università di Pavia non hanno riscontrato alcun problema di qualità dell’acqua, tutti i valori erano nella norma».

Quali potrebbero essere i problemi legati al consumo di acqua del rubinetto invece dell’acqua in bottiglia? «In situazioni straordinarie, come durante le nevicate eccezionali di quest’inverno, è stata riscontrata la presenza di residui nell’acqua, dunque sarebbe opportuno mantenere alcune scorte di acqua minerale» spiega Gallorini, e Preda continua: «Stiamo comunque prendendo in considerazione la possibilità di dotare i punti di prelievo delle scuole di appositi depuratori». Sulla logistica i problemi sono altri: l’acquisto di brocche adatte anche ai più piccoli, la loro pulizia giornaliera e sostituzione periodica, la necessità di collaborazione da parte del personale docente. Non si pagherà meno ma si contribuirà a diminuire lo spreco.

(fonte: la Provincia Pavese del 13 maggio 2009)

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