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All’oratorio di viale Golgi, tra gioco e catechismo

La sede è l’oratorio della parrocchia di Santa Maria di Caravaggio, in viale Golgi a Pavia. E’ qui che vengono svolte le attività dell’Anspi oratorio S. Maria di Caravaggio, una delle società più in vista nel panorama provinciale del Centro sportivo italiano.

Il presidente è Giuseppe Marino. «Come Anspi – spiega Marino – siamo nati nel Duemila. La nostra società è cresciuta nel corso degli anni, con un’adesione sempre più consistente di tanti bambini e ragazzi che abitano in questa zona della città». L’Anspi oratorio Santa Maria di Caravaggio partecipa ai campionati di calcio amatori a 7 e giovanile under 12, oltre a quello di minicalcio. «Condividiamo tutte le iniziative proposte dal Csi di Pavia – sottolinea Marino -. Sino all’anno scorso avevamo anche due squadre di pallacanestro: quest’anno, per mancanza di iscrizioni di bambini, non abbiamo potuto allestirle». Sono una quarantina i calciatori dell’Anspi di viale Golgi che giocano nei tornei del Csi. «Abbiamo sei allenatori, due per ogni squadra. I dirigenti sono otto. Siamo impegnati tutte le settimane il martedì ed il giovedì per gli allenamenti, il sabato per le partite dei più giovani e la domenica per quelle degli amatori. Sono tutte attività fortemente integrate con l’oratorio di Santa Maria di Caravaggio di viale Golgi. Il parroco, don Carluccio Rossetti, garantisce un supporto fondamentale». Anche in questa, come nelle altre realtà del Csi, tutto nasce dalla volontà di garantire a bambini e ragazzi la possibilità di fare sport in un ambiente sano. «Chi viene da noi ha la possibilità di coltivare i suoi sogni di atleta in erba: gioca in una squadra che partecipa ad un campionato ed ha una sua classifica. Ma, allo stesso tempo, può anche frequentare le altre attività organizzate in oratorio, a cominciare dal catechismo. E’ proprio quello della formazione spirituale, e della persona, l’aspetto che interessa maggiormente alle famiglie che mandano i loro figli da noi. Ed il Csi, da questo punto di vista, rappresenta senz’altro una garanzia di serietà ed ottima organizzazione». (s.re.)

(fonte: la Provincia Pavese del 26 novembre 2008)

 

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