Il diario

Anelli e altre catastrofi

Domenica di pioggia la famiglia B si è rintanata in casa, nessuno ha dormito nel pomeriggio, la giornata è trascorsa lenta ma intensa, persino rilassante. Tra le altre cose le A minuscole si sono lanciate in un gioco che da un po’ era nell’aria: il baule dei travestimenti. Così la Mamma ha passato la mattinata in camera da letto con: – tutte le ante dell’armadio-quattro-stagioni aperte – due A minuscole trepidanti appollaiate sul lettone – il mago G che andava e veniva inquieto borbottando tra sè e sè "in questa casa non c’è mai niente di ordinato" Tra foulard di seta, pashmine, fazzoletti sgargianti rinvenuti da luoghi remoti degli armadi e ormai dimenticati, vestiti hippies in lino e cotone indiano che nessuno usa da un pezzo, la Mamma ha ritrovato anche dei cappelli di paglia "restaurati" amabilmente dal nonno P per lei (che non ha il coraggio di usarli perchè lei non è più quella di una volta). Ha anche rassegnato ad una ad una tutte le scatoline impolverate che da qualche anno giacciono in cima alla cassettiera ("si chiama settimanale!" diceva sempre il sciùr Emilio che ha venduto i mobili della camera da letto alla Mamma e al mago G). Quelle scatoline contengono gioielli, bigiotteria, cose piccole e cose vistose accumulate – mercatino dopo mercatino, fiera di sinigaglia dopo fiera di sinigaglia, smart dopo smart – dalla Mamma, quando ancora era un’adolescente inquieta e alternativa. E’ proprio in questo frangente che A la piccola si è impossessata di un ciondolo a forma di cuore ("questo popio è mio, pecchè questo è rooosa) e A la grande di un anello d’argento con piccola pietra viola ("Mamma lo posso prendere? Mamma lo posso mettere? Mamma ma non si può stringere questo anello qui?"). Quello che la Mamma non aveva calcolato erano i risvolti di un’azione così azzardata. Lunedì di tempo incerto "Mamma oggi alla scuola materna ci voglio andare con il mio anello con la pietra viola"

"no amore, non si può"

"sì che si può"

"assolutamente no. poi lo perdi. non lo vedi che è troppo largo?"

"ma io lo tengo così"

"non è che puoi stare tutto il giorno con la manina chiusa per non fare scappare l’anello. tanto vale che tu stia a casa allora"

"ok, allora sto a casa"

"A la grande, non se ne parla nemmeno. vai a toglierti l’anello e finisci di vestirti. è tardi, porca miseriaccia, ma ti vuoi muovere?"

"uffa Mammaaaaaaa! perchè me l’hai dato allora?"
"ricordi? il baule dei travestimenti? per quello l’abbiamo tirato fuori, per stare in casa, per fare le principesse…non per andare alla scuola materna"

"no"

"cosa no?"

"no"

"hai finito A la grande? vuoi che ti spieghi come stanno le cose?"

"spiegami"

"allora: hai mai provato a guardarti intorno a scuola, nella tua classe intendo? hai mai notato che ci sono dei compagni e delle compagne che non portano mai niente, che non hanno mai una collana, un braccialetto e niente altro di nuovo o vecchio da mostrare a tutta la classe?"

"sì"

"ecco. questo significa che probabilmente non tutti i tuoi compagni a casa hanno un baule dei travestimenti, un confanetto con i loro gioiellini di plastica colorata come ce l’hai tu e, tanto meno, hanno gioielli di altre fogge, con pietre o altre luccicherie. e non per questo sono meno simpatici degli altri"

"allora?"

"allora ti sembra giusto che tu vada alla scuola materna a sfoggiare cose che per pura fortuna tua madre ha ritrovato sotto dieci dita di polvere mentre magari c’è qualcuno che non può sfoggiare niente al cospetto di voi altri compagni? non è meglio se giochiamo a casa a fare le principesse e alla scuola materna giochi con gli altri, con le cose che avete alla scuola materna?"

"no"

"come no"

"sì, va bè…sì"

"ecco. brava. sapevo che avresti capito"

"va bene…"

"bravissima"

"ok…"

"adesso andiamo"

"Mamma…"

"cosa c’è?"

"però l’anello con la pietra viola lo posso portare alla scuola materna?"

"…"

lunedì 28 giugno 2010 la zia S. ha scritto:

jajajaj divertente!!!! che furba A la grande!!!! bacione, ci vediamo presto, la zia S

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