Il diario

Babbo Natale

"Io non ci credo a Babbo Natale"

"ah no, A la grande?"

"no"

"e come mai?"

"perché certe carte dei nostri regali erano quelle che ci sono nella scatola delle carte regalo che usiamo per giocare ai pacchetti"

"aehm, sì, ma quello è perché siccome c’è la crisi tutte le mamme e i papà hanno fatto una convenzione con Babbo Natale che lui mette i doni e quando arriva nelle case li incarta con le carte che trova in loco"

"cosa vuol dire "inloco"?"

"sul posto, cioè in ogni casa incarta con quello che trova"

"ah"

"e comunquei regali che avete trovato dentro erano nuovi di zecca, no?"

"msì, però io non ci credo a Babbo Natale"

"invece un vecchio barbuto che crea giocattoli per i bambini esiste eccome, e ha le renne e si veste di rosso e abita in Lapponia. magari non li fa tutti lui i giochi, ma quelli più originali sì"

"seee…e comunque se Babbo Natale esiste non è grasso, è magrissimo, se no come ci passa dai camini?"

"si tiene la pancia e si infila, si allena tutto l’anno"

"ma và. io non ci credo. e poi come fa a portare tanti regali a tutti i bambini del mondo in una sola notte?"

"è magico, non lo sapevi?"

"eeeeee, ma vàvàvàvàvàvà"

"ok, però non dire niente a tua sorella, che a lei Babbo Natale piace tantissimo"

"e va bene" Ed è così che A la grande oggi ha fatto la sua prima dichiarazione di scetticismo sull’esistenza di un babbo barbuto vestito di rosso che porta i regali. La Mamma ci ha provato un po’ a convincerla, ma tanto non era convinta di voler convincere nemmeno lei. Essivede. Che poi forse sarà perché questa balla di Babbo Natale sta diventando davvero difficile da sostenere: ma Babbo Natale non era un vecchio magico che abitava lontano e non si faceva vedere mai, che veniva di notte in punta di piedi con le sue renne, che faceva oh oh oh e diffidava delle imitazioni e che si allontanava dalla Lapponia solo la notte di Natale? E come fa un bambino a bersi la favola della magia e del vecchio che gira tutto il mondo in una notte, quando nel mese di dicembre spuntano improbabili e molteplici babbi natale ad ogni colpo di tosse, ad ogni angolo di via, a manciate nei centri commerciali e dentro alla tv e in ogni dove che il diavolo se lo porti? Che poi è quasi un insulto all’intelligenza dell’infanzia pretendere che non si facciano domande e si diano delle risposte da soli. Vabbè. Che poi alla fine alla Mamma mica dispiace tanto se Babbo Natale (che pure lei ha ingenuamente e meravigliosamente adorato e sostenuto per lungo tempo) ad un certo punto si toglie di mezzo. Forse sarà più facile concentrarsi sul compleanno di Gesù bambino nato e vissuto in povertà di cose e ricchezza d’animo. E Santo Iddio, forse allora sarà meno complicato spiegare il Natale.

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