Il diario

Basta un poco di fantasia

La sfida lanciata alle scuole materne, elementari e medie dall’assessore Massimo Bertani è questa: quello che professori, studenti e bidelli sapranno risparmiare in elettricità tornerà alla scuola sotto forma di fondo d’uso per investire nella didattica. So che l’argomento dei consumi responsabili è talmente in voga di questi tempi e talmente sulla bocca di tutti, che rischia di sembrare demodè e noioso, TUTTAVIA io continuerò a sostenere e a diffondere queste iniziative, perchè sono quelle che non lasciano scampo agli indifferenti e scuotono un po’ le coscienze dei crapuloni. E poi, lasciatemi sottolineare il dato oggettivo: siamo in quaresima e quindi, in tutta onestà, sono sul pezzo: i sacrifici e le rinunce personali sono argomenti azzeccati. Tornando al tema del risparmio energetico. Ci sono gesti che non costano nulla e ci portano a ripensare azioni che facciamo meccanicamente ogni giorno, azioni che potremmo evitare o fare in modo più responsabile. Posso elencare qui alcuni accorgimenti che mi ostino a insegnare ad A la grande: – durante il lavaggio di mani, denti, capelli ecc… non esistono tempi morti. O meglio, il rubinetto va chiuso durante le pause di insaponatura, indentifriciatura e asciugatura. L’acqua è un bene prezioso, non va sprecata – quando si spegne la tv si spegne tutta, anche il bottoncino. La modalità sleep non è prevista, salvo eccezioni di varia natura – non si gioca con le luci (e qui dovrei fare un discorsetto molto molto serio ad A la piccola) – i fogli scritti da una parte e bianchi dall’altra vanno benissimo per prove scrittura e disegni da ritagliare e poi incollare. Il retro non lo vedrà mai nessuno. E comunque i fogli bianchi in casa nostra sono oggetti rari, chi ne trova uno è bravo E questo è tutto, non mi viene in mente altro. Io faccio "solo" questo, non sono una vera eco-mamma, perchè quelle vere fanno cose bellissime e giuste come usare i pannolini lavabili e non comprare mai un omogeneizzato. Però ho allattato finchè sono stata abbastanza sana di mente per farlo, spesso e volentieri mi butto nell’acquisto di prodotti biologici e poco imballati e non disdegno i rimedi omeopatici dove riescono a tamponare l’utilizzo dei farmaci. Ho anche fissato nella mia testa il decalogo che Caterpillar ha stilato in occasione della giornata "M’illumino di meno", il 13 febbraio scorso:    1. spegnere le luci quando non servono (e qui ci sono)    2. spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici (anche qui ci sono)    3. sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l’aria (qui manco totalmente ma per fortuna ci pensa il Mago G)    4. mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola (sopperisce alle mie mancanze sempre l’eco-daddy Mago G)    5. se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre (vabbè ma certo. Comunque abbassare i termosifoni è un lusso che può permettersi chi ha il riscaldamento centralizzato, oppure chi ha quello centralizzato e trova un accordo con tutti i condomini, non sempre facile, vero nonno P?)    6. ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria (i doppi vetri contano?)    7. utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne (io le tende le ho, non so se Cirri e Solibello intendono quelle che ho io)    8. non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni (bravo Mago G, tu sei ecologista proprio nell’animo)    9. inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni (ecco, questo fanno le vere ecomamme. Io al solo pensiero di cercare le pellicole isolanti e riflettenti ho i brividi. Che poi bisognerà anche prendere le misure, o no?)   10. utilizzare l’automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto (dunque: noi abitiamo a San Martino, se ci facessero questa cavolo di pista ciclabile che ci collega a Pavia, potremmo anche ridurre il nostro impatto ambientale da spostamenti in auto, almeno nella bella stagione. Ma così com’è si rischia la vita. Con le piccole mai) Però, l’idea del car sharing tra San Martino e Pavia non è male, solo che: A – non conosco un’altra persona che abbia i miei orari (e anche se qualcuno ci fosse, non li rispetterei lo stesso, finirei per essere la zavorra del mio car sharer) B – prima di uscire da San Martino faccio sempre almeno tre tappe tra: l’asilo, la posta, la biblioteca, la gastronomia, la banca, il benzinaio, l’edicola C – un giorno vado a Pavia centro e il giorno dopo no (causa le diverse destinazioni delle due A) D – non sono programmata per spostamenti razionali, rimbalzo tutto il giorno di qua e di là con molti imprevisti, devo fare affidamento su mezzi che siano disponibili quando servono a me o che almeno passino di frequente Mi sa che per me l’ideale è l’autobus. Quanti punti fa nella scala dei comportamenti eco compatibili l’autobus??    

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