Il diario

Bieres des Salasses

Bieres des Salasses

E poi capita che dopo un pomeriggio passato con la zia S e lo zio L, passeggiando per Aosta, facendo shopping come se fossi a Beverly Hills, ti concedi un aperitivo in centro con patatine, salame e birra locale. La blondes dei Salassi, la chiamano qui. E te la versano nel calice. Sarà, elegante o no. Comunque sempre alcool è. E quindi si sente. Così alle 21. 30 ti ritrovi a tavola con quella stessa compagnia un po’ da strapazzo, di età quantomeno promiscua: una sorella, un cognato due figlie minuscole (o per lo meno minorenni) e, ancora, un Dolcetto d’Alba. Che fai non lo finisci mentre giochi a Masterchef con l’allegra brigata? Finché a un certo punto ti accorgi che stai ridendo più del solito e realizzi. "Domani devo solo alzarmi alle 5 a lavorare per essere pronta alle 9 a prendere la funivia per Pila e da lì andare a piedi fino al lago di Chamolè. Nel mio shopping sfrenato mi sono persino comprata un paio di scarpe da trekkiing per l’occasione. Ma va bene. Certo, fossi andata a letto alle 9 sarebbe stato meglio". Ma tant’è. Ne è valsa la pena. Non è che si può sempre far quadrare il cerchio. Non nel mese di agosto.

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