Il diario

Caffè per me, succo per lei

"mamma possiamo invitare a teatro anche Giulia, Bea e Alice?"

"certo"

"allora bisogna che tu telefoni subito alle loro mamme"

"sarò fatto, non temere A la grande"

"poi le invitiamo anche a casa?

"qualche altro giorno si può fare"

"io dicevo il giorno del teatro"

"dai ma non concentriamo tutto nello stesso giorno. teniamoci la possibilità di invitarle a casa per un’altra volta. così è più divertente, non credi?"

"mmm mmm" E’ dall’inizio della settimana che la Mamma sta orchestrando questa uscita a 8, messaggiando forsennatamente con le mamme delle tre compagne di scuola di A la grande, prenotando posti per tutti a teatro e immaginando la disposizione ideale perché nessuna si senta esclusa. Alla fine, oggi, il giorno è arrivato e tutto è andato come doveva andare. A la piccola si è sincronizzata perfettamente con la nanna, così la Mamma e A la grande sono sgattaiolate a teatro, ma solo dopo aver salutato il Mago G(iardiniere) che – intento a riprogettare un giardino più bello per la famiglia B – spostava cordoli di granito e sradicava giacinti da un’aiuola per piantarli in un’altra e chiedeva "e così com’è?". Lo spettacolo è stato bellissimo e la conclusione (non programmata) in un caffè pasticceria è stato più di quanto la Mamma avesse potuto sperare, considerando che le tre mamme in questione (la quarta è andata via subito dopo lo spettacolo) non si conoscevano affatto. Sedute al tavolino davanti ad un caffè hanno parlato del più e del meno, mentre, a qualche tavolino di distanza, tre comari formato mignon sghignazzavano davanti ai loro succhi di frutta e si infilavano sotto il tavolino per giocare alla reggia delle regine. E mentre tutto questo avveniva sotto ai suoi occhi, la Mamma pensava che allora, anche dopo due A minuscole, è possibile ritrovarsi a bere un caffè con le amiche, seduta in un bar, alle 6 di una domenica pomeriggio. Proprio come ai vecchi tempi.

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