Il diario

Calde estremità e vestiti a cipolla

"Scuola d’infanzia, buon giorno" "Sono la mamma della famiglia B. Oggi A la grande non verrà all’asilo, è ammalata"

"Va bene, grazie, ciao…click" La mamma e il mago G hanno convissuto per tutto il mese di settembre e metà mese di ottobre con la possibilità che A la grande e A la piccola ricominciassero con i malanni di stagione, con la stessa ansia con cui nel Mississipi post uragano Katrina gli abitanti convivono con la possibilità di un’apocalisse incombente e i somali con quella di una guerra civile. Sapevano che sarebbe successo e tuttavia si erano illusi che quest’anno sarebbero arrivati almeno alle vacanze di Natale senza intoppi. Un po’ perchè A la grande frequenta il secondo anno di scuola materna e qualche anticorpo dovrebbe esserselo fatto. Un po’ perchè da quando le due A minuscole assumono in modo diligente i pallini omeopatici del dottor C, tutta la famiglia B si sente più resistente. Tutti in casa sono convinti che quei pallini aiutino a schivare anche i microbi più cattivi. La mamma e il mago G si erano persino detti che quest’anno stavano andando bene, nemmeno un’assenza, solo qualche colata di naso qua e là. In ogni caso si sono attrezzati per essere pronti: hanno letto scrupolosamente tutti i giornali per capire se davvero questa nuova influenza sarà un’epidemia e se è possibile non farsi prendere dal panico; hanno studiato con estrema attenzione ogni minimo segnale, starnuto, occhio lucido, colpo di tosse sospetto nel caso si fossero rivelate anomalie che valesse la pena indagare.  Alla fine qualcosa è arrivato lo stesso. Ieri sera, dopo aver salutato la nonna R e il nonno P, A la grande ha restitutito il meglio di quello che aveva mangiato nelle ultime dodici ore, inondando un mago G incredulo e già provato da un’intensa giornata di lavoro. Chiuso l’episodio del vomito, A la grande ha tossito tutta la notte. Contemporaneamente A la piccola manifestava i sintomi di un potentissimo raffreddore che richiederà infiniti lavaggini nasali, quantità inestimabili di fazzoletti iniziati e lasciati in giro per casa, nelle tasche, nelle borse e sotto i cuscini di tutta la famiglia B. Di fronte all’inevitabile malanno di stagione, ogni appartenente al microcosmo famiglia B e dintorni ha avuto un riflesso incondizionato:

la mamma ha comprato uno sciroppo per la tosse a base di ingredienti naturali; il mago G ha tirato fuori dal mobiletto bianco del bagno l’apparecchio per fare l’aereosol; la nonna R ha detto che bisogna sempre controllare che i piedi e tutte le estremità delle bambine siano caldi e che è ora di comprare delle scarpe adatte all’inverno; il nonno P ha ha preparato lo sciroppo di cipolla con lo zucchero; la nonna C ha raccomandato di vestire le sue nipotine a cipolla così si può stare sicuri che raggiungano ovunque la temperatura ottimale; il nonno R ha detto che lui già sapeva che c’era un malanno in arrivo, perché quando un bambino sbadiglia spesso, è un brutto segno; lo zio C se ne sta in borgo; la zia S siamo sicuri che presto si farà sentire.

lunedì 26 ottobre 2009 Carlo ha scritto:

Io non sopporto questi sbalzi di caldo e freddo, ancor di più a dovermi trascinare cappotti e sciarpe per poi tirarmeli dietro…

Lascia un commento