Il giornale

Certosa, i ragazzi delle medie oggi si prendono il palcoscenico

Uno spettacolo teatrale pensato dai ragazzi delle medie di Certosa che conclude un progetto, partito più di anno fa, e che ha coinvolto anche i bimbi della materna e delle elementari.

Un compito affidato lo scorso anno al consiglio comunale dei ragazzi.  «Siamo convinti che è necessario avvicinare i giovani alle istituzioni – spiega il sindaco Bruno Garlaschelli – e questo è possibile solo con una piena collaborazione tra Comune e scuola».  «Da cinque anni proponiamo temi diversi da affrontare – spiega Maria Vittoria Sereni, assessore alla cultura -. Si tratta di un’opportunità per la scuola e un modo perché i nostri studenti diventino cittadini più consapevoli».  «Il progetto di quest’anno riguardava il bullismo e gli interventi per gestirlo – spiega il dirigente didattico Carlo Spallarossa -. E’ stato realizzato un lavoro molto articolato».  Protagonisti assoluti dell’iniziativa quindi gli alunni delle scuole di Certosa, aiutati dai loro insegnanti, che hanno voluto trattare il tema del bullismo in modo diverso, cercando le radici profonde di un fenomeno dilagante e dello strano rapporto che si innesca tra vittime e carnefici. Hanno ascoltato esperti e psicologi e poi hanno indagato, una ricerca introspettiva, rielaborata sul palcoscenico. «Parlare ai ragazzi, partendo proprio dai ragazzi», sintetizza così il senso di questo progetto Giuseppina Vaccina, una delle insegnanti che lo hanno coordinato. Ed ecco un’ottantina di bimbi e ragazzi dipingere un megapannello di circa sei metri, una sorta di libro di strada per raccontare il bullismo. «La forza di questo progetto – continua Vaccina – è quella di coinvolgere anche i più piccoli, in quanto questo fenomeno non sembra riguardare solo gli adolescenti».  Questa sera, alle 21, presso l’oratorio Riccardo Pampuri, va in scena «Basta guardare il cielo», testi e musiche degli alunni della secondaria di primo grado, impegnati tutti venerdì pomeriggio in laboratori psicologici e nell’allestimento dello spettacolo, frutto di tanta passione e determinazione, dove confluiscono anche i lavori realizzati dai bimbi di materna ed elementare.  Il sipario si alza e vengono messe in scena la violenza, ma anche la speranza. Conquistare fiducia nella comunicazione per eliminare l’indifferenza, ma anche per chiedere e pretendere aiuto.  E’ il messaggio finale che questi giovani vogliono dare agli spettatori. Sempre questa sera si chiude formalmente l’anno di lavoro degli alunni delle scuole di Certosa. Il consiglio comunale dei ragazzi infatti restituisce la commessa all’effettivo consiglio comunale di Certosa.  Stefania Prato

(fonte: la Provincia Pavese del 5 maggio 2009)

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