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Chiarezza sulla “teoria gender” nelle scuole

Secondo alcuni la legge 107 della "Buona Scuola" avrebbe introdotto nelle scuole la «teoria gender».

Si tratta diuna bufala: non esiste infatti nessuna teoria gendere la «107» parla d’altro. La legge infatti recepisce esclusivamente quanto disposto dalla Convenzione di Istanbul che promuove l’educazione alla parità dei diritti e delle opportunità tra i sessi contro ogni tipo di violenza e di discriminazione, per il rispetto della persona e della dignità umana. Nelle classi sarà, finalmente, ribadito
il concetto del rispetto dei diritti e doveri della persona e della pari opportunità tra i sessi, per contrastare la violenza e l’istigazione all’odio, chepuò concretizzarsi nell’omofobia e nel femminicidio. Bizzarra anche la raccolta di firme per un referendum abrogativo della norma sull’insegnamento della teoria del gender, visto che non si può abolire una cosa che non c’è. Si può quindi affermare che nelle scuole italiane non sarà insegnata la cosiddetta teoria gender, mentre saranno attuati, per dirla con le stesse parole del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, in risposta a chi vede la possibilità che il comma 16 della legge possa diventare il "cavallo di Troia" per la diffusione della teoria gender, "i principi di pari opportunità, di lotta alle discriminazioni e di prevenzione della violenza  di genere, fondamentali in una società per formare giovani e adulti responsabili. Il Miur – ha spiegato ancora Giannini – è impegnato a promuovere nelle scuole la cultura del rispetto delle differenze e la consapevolezza dei diritti e dei doveri che derivano dalle differenze di qualunque tipo al fine di formare cittadini responsabili". In realtà ilcomma16 della legge 107 parla di principi educativi e stabilisce che il Pof, piano triennale dell’offerta formativa, deve attuare i principi di pari opportunità, tramite l’educazione alla parità fra i sessi e alla prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione. Su questi due livelli sono chiamate ad impegnarsi le scuole con progetti autonomi. Lo scopo principale dell’articolo 16 sarà quindi quello di sensibilizzare genitori, studenti e insegnanti con la massima correttezza e trasparenza.

Fonte: Lettera del coordinamento Genitori democratici Pavia – la Provincia Pavese del 7 ottobre 2015

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