Il diario

Da sole

lunedì "pronto Mamma? sono l’amica I…volevo chiederti, non è che riesci a prendere tu oggi mia figlia che io devo fare i capelli a una signora e poi torno subito?" "certo, non c’è problema, al massimo poi noi andiamo al parco e ci trovi lì" "ok, grazie, a dopo" martedì "pronto Mamma? sono C, la mamma di G, la compagna di classe e amica del cuore di A l grande. Volevo sapere se oggi posso prendere io A la grande e tenerla anche a cena" "…maaaa…non saprei…penso che il mago G non avrà nulla in contrario…ma sì, va bene, A la grande sarà sicuramente contenta. grazie allora" mercoledì "pronto Mamma? sono l’amica I, sono in ritardo, sono ancora in negozio. se arrivi prima tu a scuola mi prendi anche mia figlia e mi aspetti un attimo, tempo di arrivare?" "ok, io però devo andare a prendere A la piccola dai nonni e devo andarci subito. che dici, porto tua figlia con noi e poi te la riconsegno al ritorno?" "perfetto! a dopo e grazie!" giovedì la Mamma e le A minuscole arrivano alla scuola materna contemporaneamente all’amichetta C, altra compagna di A la grande, assidua frequentatrice di casa B. Tempo di lasciare le giacche agli appendini e, entrando in classe, la Mamma e le A minuscole ritrovano l’amica C aggrappata al suo papà, in un mare di lacrime. "ti preeeeeego, ti preeeegooooo!" si dispera l’amichetta C "ma no tesoro, non si può…" fa il suo papà accarezzandole la testa "sooooooob! io voglio andare  a casa di A la grandeeeee!!!" "cose c’è – interviene la Mamma sentendosi chiamata in causa – perchè piangi così C?" "voglio venire a casa tuaaaaa…soooob" "ah…eh…ok…senti, ti va di venire oggi allora? il papà è d’accordo?" "siiiiii" "allora adesso basta piangere" dice il papà di C, ringraziando la Mamma con evidente sentita e sincera gratitudine per aver posto fine a quello strazio "figurati – dice la Mamma facendo la spaccona – cosa vuoi che sia?" E in effetti non è nessun disturbo, la Mamma ha sempre sognato una casa aperta agli amici, dove le persone non si facessero problemi e dove le amiche delle sue figlie si sentissero come a casa loro. In questi ultimi mesi però, la Mamma e le due A minuscole hanno avuto spesso da uno a tre ospiti per volta, amichette di A la grande che dopo la scuola materna di sono fermate a casa, o che le hanno seguite nei vari trasbordi da una parte all’altra della città. Il motivo si trova sempre: se piove perchè c’è la pioggia (motivo per cui stare in casa o fare qualunque cosa in quattro o in cinque è meglio che farlo in due); se c’è il sole perchè quando c’è il sole è più bello andare al parchetto in gruppo. Tutto molto bello, divertente per le A minuscole e istruttivo per la Mamma, che con quattro bambine da guardare allena e mette a punto diplomazia, assertività e fermezza della voce. Tuttavia, in questo via vai pittoresco, la Mamma e le A minuscole non si guardano nelle palle degli occhi da un po’, e la Mamma sente la mancanza di una giornata da sole, di tempo esclusivo per sè e le sue figliole. Magari non è cosa elegante da dire, ma ogni tanto bisogna tirare i remi in barca e godersi la quiete. E’ per questo che, forse domani, forse lunedì, forse martedì o giù di lì, la Mamma decreterà una giornata di vacanza fuori programma – in settimana naturalmente – con le A minuscole. Sole, dalla mattina alla sera, fino al rientro del mago G. Perchè, se essere free lance ha lo svantaggio dello stipendio altalenante, ha almeno il vantaggio di potersi fermare un attimo, quando c’è da riportare la palla al centro.

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