Dall’estetista

"buongiorno" "ciao, posso dirti ciao, sei così giovane, avrai più o meno la mia età" "come vuole" "ecco appunto" "allora, che facciamo?" "completa, più inguine" "bene. e ascelle, zona baffi e sopracciglia?" "no, per quelle mi arrangio io" "uhm, si vede" "in che senso?" "che io le farei meglio" "ah, davvero?" "sì. e le unghie?" "no grazie, penso io anche a quelle" "nemmeno una french signora?" "no, poi non la so tenere. mi interessa una ceretta fatta bene…è perchè vado sempre in piscina e poi ogni tanto bisogna, no?" "ok, ho capito" "ok…cos’ha capito?" "lei è quella che ha chiamato ieri dicendo che aveva bisogno di prenotare urgentemente?" "mah, non ricordo, forse…(no, io sono una stronza che al posto di farsi la ceretta a casa con le strisce veet come al solito, ora un pezzo poi l’altro ma con buoni risultati alla fine, ha letto Cosmopolitan, un numero del 2004 tra l’altro, e si è convinta del fatto che una donna senza un’estetista di fiducia a cui dare del tu sia un po’ come un uomo senza il meccanico di fiducia e anche del fatto che un minimo di decoro impone di prepararsi alla piscina e all’estate con una depilazione radicale, una tantum, fatta da una professionista. però adesso ho cambiato idea, tengo famiglia, ho un lavoro da freelance per cui non posso buttare soldi a capocchia per farmi insultare da quell’estetista, Cosmopolitan l’ho trovato per caso sotto il mio comodino, e preferisco farmi le veet a casa mia tutta la vita)" "ecco, ho finito, ci voleva proprio eh? arrivederci" "grazie mille, all’anno prossimo" "come scusi?" "no, volevo dire, arrivederci (no, volevo dire che adesso vado a buttare Cosmopolitan che non è roba per mamme e a comprare una scorta da 12 mesi di strisce veet e poi, forse, finite quelle, torno a farmi insultare)"