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Disabili, i genitori non sono soli

Si chiama «Sai?», ovvero servizio accoglienza e informazione, ed è stato inaugurato sabato dall’Anffas mortarese.

Dare risposte e informazioni alle famiglie con figli disabili per affrontare con sempre maggiore serenità le difficoltà quotidiane: si chiama «Sai?», ovvero servizio accoglienza e informazione, inaugurato ieri dall’Anffas mortarese, collocato nella sede storica dell’associazione, in piazza Motta, nell’ex convento dei Frati. Per i genitori che vorranno rivolgersi al servizio, è stato anche attivato un nuovo numero di telefono (0384.56044), «in modo che sia sempre libero e raggiungibile», ha spiegato il presidente dell’associazione Aldo Moretto.

L’inaugurazione del servizio è stata affidata alla presidente regionale, la pavese Carla Torselli, che ha sollevato il fiocco bianco che copriva la targa del nuovo spazio: un ufficio e un salotto per incontrare e mettere a proprio agio i genitori che desiderano ricevere ogni informazione, dalla consulenza su come affrontare la presenza di un figlio disabile, alla normativa vigente per acquisire e tutelare i diritti del disabile, dalla formazione di gruppi di auto-aiuto all’orientamento e supporto nei confronti delle istituzioni del territorio a cui bisogna rivolgersi.

Il servizio sarà attivo il mercoledì e il venerdì dalle 9.30 alle 13 in piazza Motta. «E’ l’attuazione anche sul territorio di un progetto nazionale – ha spiegato Torselli – in Lombardia, su 30 associazioni, quasi tutte l’hanno avviato: è utile sia per le famiglie, che vogliono conoscere in servizi disponibili, in modo da poter avere libertà di scelta, ma è anche importante per noi come Anffas, per leggere i bisogni di chi si trova ad affrontare la vita con un figlio diversamente abile». A Mortara sono un’ottantina i ragazzi che utilizzano i servizi dell’associazione e del suo braccio operativo, la cooperativa Come Noi. Di questi una quindicina risiedono a Mortara, il resto nei dintorni. «Ma sono ancora pochi rispetto alla realtà del territorio – spiega il direttore dell’Anffas mortarese, Marco Bollani – perché il dato dei disabili sul territorio non c’è. Anche se negli anni la sensibilità è cresciuta. Un tempo i ragazzi si tenevano chiusi in casa, oggi invece prendono parte alle tante attività offerte dalle istituzioni, dalla scuola in avanti». «Le risposte sul territorio sono a macchia di leopardo – aggiunge la professoressa Torselli – nella nostra provincia sono diversificati, ma con buoni livelli di risposta alle esigenze delle famiglie. Esistono infatti 12 centri diurni, e anche dal punto di vista della residenzialità si sta ampliando l’offerta, con modalità diverse. Il servizio Sai è strategico, serve per mettere in rete le famiglie ed i servizi esistenti». Simona Marchetti

(fonte: la Provincia Pavese del 19 aprile 2009)

 
 
 

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