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Elementari, nelle scuole saltano 33 posti

I tagli “gelminiani” hanno prodotto il loro effetto: 33 posti in meno per la provincia di Pavia.

Ci sono 587 maestri, nella graduatoria permanente, che aspettano un posto. Ci sono stati 87 pensionamenti. Ma non significa altrettante assunzioni. Perché i tagli “gelminiani” hanno prodotto il loro effetto: 33 posti in meno per la provincia di Pavia. Di questi, cinque sono insegnanti in soprannumero: sono già di ruolo e non vengono licenziati, ma dovranno cambiare sede. Posti in meno significa meno possibilità per chi quel posto lo aspettava da tempo. In altre province è andata anche peggio. In quella di Pavia l’anno scorso c’erano 1798 posti, a settembre saranno 1765.  L’anno scorso per l’organico di diritto c’erano stati 63 incarichi annuali. Quest’anno saranno meno. Sono andati in pensione in 87, ma ci sono 33 posti in meno. Ne restano 54 da ricoprire. I tagli derivano dai nuovi regolamenti: non ci sono più comprensenze, è cambiato il numero di alunni per classe. Non ci sono ancora i dati sul sostegno.  «I posti assegnati a Pavia per la primaria sono 1765 – spiega Anna Angelici, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale – Con questi posti e con le risorse interne, si è riusciti a coprire le necessità del tempo scuola, con l’incremento del tempo pieno, e con la copertura delle ore relative alla mensa».  Altro dato: le pluriclassi. Che per la provincia di Pavia sono 9 in meno rispetto a quante ne erano previste partendo dalle classi sotto i 15 alunni. «Le abbiamo autorizzate anche con 13 bambini unendoli per esempio a una quarta di 12. Rispettando il massimo di alunni per classe». Con qualche eccezione. Per esempio a Pontenizza la prima resta, perché diventava troppo complicato far spostare i bambini a Varzi.  E i cinque docenti «in soprannumero»? Sono quattro di inglese e uno “comune”. «Sono stati invitati a produrre la domanda di trasferimento», spiega Angelici. Potranno indicare un ’altra sede, oppure quelli di inglese potrebbero rendersi disponibili a passare al posto «comune» e così restare nella stessa sede.  Stabiliti gli organici ora le singole scuole dovranno organizzare l’offerta formativa. Anche le elementari dovranno ragionare per «pacchetti orari», come alle superiori. Un esempio. Il tempo scuola è di 40 ore, con due maestri da 22 ore ciascuno. Le 4 che “avanzano” serviranno per coprire altre classi, o il tempo mensa. Questi sono i dati dell’organico di diritto. Resta quello di fatto, che intorno ad agosto si adegua al numero effettivo di alunni, e che ha contratti che durano fino al 30 giugno. E che potrebbe portare a qualche posto in più.

(fonte: la Provincia Pavese del 21 aprile 2009)

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