Il diario

Equilibrio

Equilibrio

Andare in macchina con il mago G farebbe andare giù di testa chiunque, almeno per uno di questi due motivi se non per entrambi:

– è un dittatore dell’aria condizionata: in estate, nei tragitti dal quarto d’ora in su (quasi tutti, direi) ritiene che il finestrino giù sia un’eresia "perché entra l’aria calda"

 

– ogni rumore che non ha un motivo lo inquieta: "cos’è questo scricchiolio?" "non so, mago G, c’è da sei mesi ma la macchina va ancora e non si sono accese spie, che t’importa?". Come dire, lui s’inquieta, noi ci adattiamo. Io e le minuscole intendo. Rispetto a lui siamo tutte e tre delle imprecise e ci teniamo alla nostra imprecisione. Noi tre siamo un po’ sciattone, ma lo siamo orgogliosamente.  

 

"Voi non siete normali – dice ogni volta – andare in macchina con voi è un inferno" e poi sbuffa rassegnato.

 

"Ma che dici, se tu che sei esagerato" diciamo noi.

 

Succede tutte le volte. Non siamo come mamma e papà Pig che in macchina sono sempre allegri e spensierati. Forse siamo solo più veri, o solo più sgangherati, non saprei.

 

Comunque. Lui non si rassegna mai, noi ci adeguiamo sempre.

 

A modo suo anche questo è equilibrio. 

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