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Futuro della scuola, parola all’esperto

Giovedì alle 17 nell’Aula Magna dell’Università, il pedagogista Fabbroni parlerà di "scuola svuotata".

Uno scatolone vuoto, matite e materiali didattici restano fuori. E’ l’immagine simbolo dell’incontro "La scuola svuotata", organizzato dal Comitato genitori e insegnanti per la scuola e patrocinato dal Comune di Pavia. Giovedì 26 febbraio alle 17 nell’aula Magna dell’università sarà Franco Frabboni, pedagogista e docente dell’università di Bologna, a spiegare come cambierà la scuola l’anno prossimo.  Sarà un momento di riflessione sul futuro delle elementari e sui cambiamenti introdotti dalla riforma Gelmini. L’abolizione delle compresenze, decisione che porterà a una diminuzione delle attività per i bambini, l’introduzione del maestro unico, «con la conseguente grave perdita di una didattica più ricca e stimolante – spiegano dal Comitato genitori e insegnanti per la scuola – in quanto attualmente organizzata da un team di insegnanti». Ma non c’è solo questo. Giovedì 26 si parlerà anche della riduzione del tempo scuola, dell’aumento del numero di alunni per classe. E dei numerosi tagli al personale.  E’ per rispondere alla domanda sul futuro dei bambini, che dovranno vivere la nuova scuola, che il Comitato ha deciso di invitare a Pavia Franco Frabboni. «E’ il “padre” del modello scolastico del tempo pieno nella regione Emilia Romagna – spiegano dal Comitato – e direttore del Centro interdipartimentale di ricerche educative dell’università di Bologna». Insieme a Frabboni ci sarà anche Ivana dello Iacono, dirigente del settore Istruzione del Comune che ha appoggiato l’incontro. Un’iniziativa nata dall’esigenza di organizzare un ’assemblea cittadina per discutere e riflettere sui cambiamenti nel mondo dell’istruzione. Ma anche per invitare la città a prendere una posizione, a porsi delle domande, su temi che il Comitato mette in evidenza anche sul blog genitoriperlascuola.blogspot.com. A moderare il dibattito sarà Paola Tacconi, tra i genitori fondatori del Comitato. Un gruppo nato dall’esigenza di lottare contro una riforma della scuola considerata un passo indietro sia dai genitori che dagli insegnanti. Un gruppo che ha visto crescere la sua forza grazie a Internet: così da raccogliere iscritti, mail, messaggi di solidarietà anche senza conoscersi personalmente. E poi il passaparola, la volontà di raccogliere il maggior numero di adesioni, anche mettendosi in contatto con scuole diverse, magari lontane. Poi sono iniziati gli incontri, le attività in piazza. Come la raccolta di 3600 firme davanti alle scuole e nelle piazze per chiedere l’abolizione e la modifica delle nuove normative. L’assemblea cittadina sarà la prossima tappa. (ma.br.)  

(fonte: la Provincia Pavese del 22 febbraio 2009)

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