Il diario

Giovani, carine e okkupate (o della giornata media di una mamma freelance)

ore 4.30 della mattina (notte fonda, praticamente): la Mamma spalanca gli occhi con un pensiero che le trapana il cervello e disturba i suoi sogni: anche oggi sarà una giornata che inizierà presto e finirà tardi, quindi perché non portarsi avanti? ore 4.32: la Mamma si siede davanti al mac e inizia a googolare la frase "Elio e le Storie Tese", guarda dei video e delle foto, ovviamente non senza passare da Wikipedia per uno sguardo alla voce dal non plus ultra delle fonti ore 5.30: la Mamma ha buttato giù un canovaccio di introduzione e una serie sufficiente di domande per il signor Elio, al secolo Stefano Belisari dalle 5.30 alle 6.30: la Mamma pensa che essendo oramai sveglia è un peccato non ottimizzare quel lasso di tempo che rimane tra lei e la levata della famiglia B, così si porta avanti anche con il resto ore 6.40: ma, dopo tutto, perché non sfruttare questi ultimi 45 minuti di riposo? la Mamma si rificca nel letto ore 7.30: la famiglia B si sveglia e avvia il solito tran tran: colazione, lavaggi e pipì varie, vestizione, controllo zaino di A la grande (che non manchino le due merende, il buono pasto nel diario e i pastelli e le matite rigorosamente temperati) ore 8.20: A la grande va a scuola con il mago G ore 8.55: la Mamma e A la piccola si avviano alla scuola materna in bicicletta, con un gelo polare che fa venire i ghiaccioli al naso, alle dita e anche a…no, non si può dire ore 9.15 in punto: la Mamma chiama Elio (senza le storie tese) che dal treno diretto per chissà dove risponde cortese e balbuziente alle sue domande ore 9.30: la Mamma prende la macchina, attraversa la città, supera Pavia nord e alle 10 si siede di fronte ad un ex cliente tornato all’ovile che rivuole la sua consulenza ore 11: la Mamma rientra a casa, chiama il nonno R raccomandando di ricordarsi che oggi deve andare lui a prendere a scuola A la piccola, poi passa l’aspirapolvere in tutto il piano di sopra, rassetta la cucina lasciata sbriciolata e bisunta dopo la colazione, lava il pavimento e mangia un’arancia dalle 11.30 alle 15.30: scrivere, scrivere, scrivere, resistere, resistere, resistere (nel mezzo, tra le 12.30 e le 13.30, la Mamma, fissando lo schermo del computer, sbocconcella un toblerone ancora chiuso, e smette solo quando si accorge che la stagnola è vuota…però era uno di quelli piccoli) ore 15.30: la nonna R passa a bere il the con gioia della Mamma, che, inviato l’ultimo articolo scritto, è contenta di godersi un attimo di calma ore 17: la Mamma e la nonna si salutano, una diretta alla scuola primaria, l’altra alla fermata del bus ore 17.05: la Mamma preleva A la grande e l’amichetta C a scuola, insieme vanno per una spesa volante al supermercato ore 17.45: rientro a casa, le ragazze giocano, la Mamma imposta la cena ore 18: squilla il telefono "Mamma qui non è arrivato niente" dicono dalla redazione "come no? azz…". La Mamma si attacca al mac e rimanda tutto il prodotto del giorno ore 19: suonano alla porta, la mamma dell’amica C viene a ritirare la sua figliola e si ferma per due chiacchiere in piedi ore 19.15: tornano A la piccola e il mago G e si aggiungono anch’essi all’allegra brigata, tra giochi e chicchiere a metà strada tra la porta e il salotto ore 19.30: l’amichetta C e la sua mamma lasciano casa B dalle 19.30 in avanti: ha ancora da venire (ma comunque mancano ancora la cena, la sistemazione della cucina del dopo cena, le abluzioni serali – per fortuna a cura del mago G – il rito della lettura e poi chissà cos’altro). E domani è un altro giorno.

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