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Gropello, doposcuola all’oratorio: il parroco vuole dare risposte alle famiglie

Don Vacchelli ha pronto uno staff di 13 educatori: fare i compiti all’oratorio come al doposcuola.

Un progetto a cui sta lavorando il parroco don Giancarlo Vacchelli insieme con lo staff dei 13 educatori attivi al San Giorgio. Manca solo il faccia a faccia con le insegnanti per definire eventuali sinergie. Dopo di che all’oratorio i ragazzi di Gropello potranno anche studiare. Come dire, non solo catechismo e calcetto. «Vogliamo proporre un nuovo modo di vivere la parrocchia legato ai tempi che cambiano», ha spiegato al riguardo il sacerdote.

La novità rientrerebbe tra le attività opzionali che gli oratori possono scegliere di proporre da quest’anno, anche in considerazione della riforma ministeriale che ha tagliato i pomeriggi alla scuola media. Questo è il senso dell’idea che don Giancarlo ha deciso di fare propria. «Vogliamo dare una risposta concreta alle famiglie – ha poi aggiunto – . Negli anni i genitori sono tornati a riscoprire l’oratorio come luogo di aggregazione sano, dunque è giusto seguirli anche nelle esigenze di tutti i giorni».

Esigenze che si traducono in figli da seguire dopo la scuola, adolescenti lontani da situazioni di rischio. In questo senso l’idea di don Giancarlo metterebbe d’accordo entrambe le necessità. E infatti i genitori sembrano del tutto favorevoli («Nulla in contrario, anzi», sintetizzavano alcuni ieri), mentre dall’Ufficio scolastico provinciale, Anna Angelici ha rinviato ogni giudizio «al momento in cui avremo in mano il progetto formativo completo», ha detto la dirigente. Al San Giorgio l’anno è appena cominciato: tra elementari e medie i frequentanti sono all’incirca 250, dal lunedì alla domenica dalle 14.30 alle 19 e punte massime di presenza nei giorni di catechismo, dal mercoledì in avanti. Tredici gli educatori operativi per un struttura dotata di campo di calcetto regolamentare, teatro, bar e spazi in cui stare insieme.

«Si fanno tanti giochi di gruppo – ha ripreso don Giancarlo – . Al centro di ogni attività poniamo però la trasmissione di valori». I più piccoli sembrano più ricettivi. Dai dodici in su invece il rapporto con gli adulti diventa discusso e ragionato, basato molto sul confronto e non sempre sull’accettazione immediata. Ma è normale, ha lasciato intendere il parroco. «I ragazzi più grandi non assorbono in modo passivo – ha poi sottolineato il don – . Anzi, subito sembrano rifiutare la voce degli adulti, ma è una questione di età, l’importante è essere presenti nel loro percorso di crescita».

Don Giancarlo è pronto a condividere la proposta dell’oratorio-doposcuola con i docenti che potrebbero partecipare al progetto in modi da definire. Per il momento il San Giorgio mette a punto la festa della riapertura, in calendario il 25 ottobre, con messa, castagnata e giochi il pomeriggio. Già partiti invece i corsi di alfabetizzazione per stranieri in collaborazione con il Comune. Simona Bombonato

(fonte: la Provincia Pavese del 7 ottobre 2009)

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