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I bimbi in gita per salutare Cingo

«Cingo sta bene, mangia ed è contento. Lo abbiamo visto con i nostri occhi». I bambini di Santa Giuletta che, nei mesi scorsi avevano di fatto adottato il maialino vietnamita, arrivato chissà da dove nell’area vicino all’ex Vinal, scambiandolo per un cinghiale, sono definitivamente più tranquill.

«Il loro amico a quattro zampe – racconta un genitore – è in ottima salute e non corre alcun rischio». Già c’erano state informazioni ufficiali, con una nota addirittura da parte dell’Asl, in tal senso.  Nei giorni scorsi, per essere più convincenti si sono mossi genitori e amministrazione di Santa Giuletta. Una volta saputo dove Cingo si trovava e avuto l’assenso da parte dei proprietari, con una autorizzazione del sindaco, è partito lo scuolabus di Santa Giuletta per raggiungere un’azienda agricola situata a circa 20 chilometri di distanza, a Bastida Pancarana. La storia di Cingo era venuta a galla alcune settimane or sono e risale per lo meno allo scorso inverno. L’animale, prima scambiato per cinghiale e poi risultato essere un maialino vietnamita stazionava in un’area compresa fra parte degli impianti dell’ex Vinal e un attiguo boschetto, poco lontano dalle case. Senza mai creare nè troppi problemi e soprattutto incutere paura: «Al punto che – racconta un residente – si faceva tranquillamente avvicinare e, in breve tempo, aveva imparato anche a prendere il cibo dalla gente e dagli stessi bambini». Ad inizio del mese di maggio, però, l’animale era stato catturato dagli addetti del servizio veterinari. E proprio in seguito al fatto era partito subito un appello da parte dei bambini di Santa Giuletta: «E un cinghiale buono, non fategli del male». In effetti, così è stato. Subito una nota ufficiale dell’Asl aveva precisato che l’animale era stato prelevato solo per la sua stessa sicurezza e che si trovava, in ottima salute, presso un’azienda agricola della zona. Poi la gita a fine anno scolastico a cui hanno preso parte molti dei bambini e ragazzi amici di «Cingo». Tutti a Bastida Pancarana a rivedere il loro «amico» che, dotato di buona memoria, stando al racconto di chi ha partecipato, li avrebbe subito riconosciuti. (p.r.)

(fonte: la Provincia Pavese del 14 giugno 2009)

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