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«Il bullo ha bisogno di un branco»

Gli studenti al terzo anno delle scuole medie Giulietti di Casteggio hanno posto la loro attenzione sul fenomeno del bullismo.

Bulli, non sono loro i padroni delle scuole. Gli studenti al terzo anno delle scuole medie Giulietti hanno posto la loro attenzione sul fenomeno del bullismo: per tre giorni, presso l’istituto scolastico casteggiano, si è scelto di affrontare questo argomento, analizzandolo dettagliatamente anche sentendo il parere degli stessi ragazzi. Sono stati trasmessi due film che trattano il mondo degli adolescenti, in particolare incentrati sulle tematiche del bullismo, amicizia, mancanza d’affetto, ruolo della famiglia e della scuola. Il successivo dibattito è stato molto partecipato ed ha dato spazio ai pensieri di numerosi alunni: «L’adolescenza è una tappa difficile della vita e se il gruppo è un’esperienza positiva – dice Isabella, che frequenta le scuole medie Giulietti – Aiuta a crescere, poiché ci si confronta e non ci si sente mai soli». «Quando invece il gruppo diventa branco e si associa la mancanza di valori importanti, noi adolescenti diventiamo protagonisti di fatti gravi e negativi» sottolinea Jessica, mentre Greta aggiunge: «Analizzando le cause di comportamenti aggressivi o violenti abbiamo compreso molto, sicuramente che la famiglia svolge un ruolo importante, ma a volte anche la scuola non attiva strategie per intervenire laddove si verifichino dei problemi».  Per Stefania, infine, «il bullo cerca di sentirsi forte, di darsi visibilità attraverso atti aggressivi, nella consapevolezza di essere protetto dal gruppo».  La tre giorni dedicata a questo fenomeno si è conclusa incontrando il giudice della Magistratura di Milano Cesare Tacconi, che per tre ore ha dialogato in modo molto chiaro e costruttivo con gli alunni delle medie precisando la differenza tra scherzo, bullismo e reato. Si è parlato anche di altre tematiche purtroppo attuali, come droga e violenza sempre nel contesto scolastico: «L’attenzione dimostrata nei riguardi del mondo minorile e soprattutto la disponibilità nel rispondere ad ogni domanda, ci ha reso consapevoli dei nostri diritti e doveri, ma soprattutto dell’importanza delle nostre azioni» hanno così commentato Melissa e Daiana, studentesse di terza media alla Giulietti. Responsabilità, questa la parola d’ordine dei ragazzi. Simone Delù

(fonte: la Provincia Pavese del 22 marzo 2009)

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