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Il diario di una gravidanza sa single

Intervista all’autrice Stefania Gloria Grancini.

Il diario di una gravidanza sa single

Cosa succede se un fortissimo bisogno di indipendenza si scontra con il desiderio di maternità di una donna? Stefania Gloria Grancini, single convinta di Busto Arsizio (Varese), forte, autonoma e determinata, desidera diventare mamma, fin da quando era una ragazzina. Il suo sogno ha contorni precisi: vorrebbe una figlia femmina, darle il proprio cognome e crescerla da sola. E, anche se questo è un mondo decisamente poco accogliente e ci vuole un bel coraggio a mettere al mondo dei bambini, specialmente se sei una donna single e quindi con il doppio dei pesi e delle responsabilità, lei si butta nell’avventura senza ritorno della gravidanza e della maternità da single. Con qualche intoppo nel percorso, come in ogni gravidanza che si rispetti, ma anche con grandi soddisfazioni. E’ tutto raccontato nel libro "Il diario di una gravidanza da single" (Zona, 2010).

ADM – All’inizio del libro nomini le amiche, poi improvvisamente scompaiono (almeno nelle pagine del libro). Rimangono solo la nonna e il nonno, come se solo loro ti fossero stati vicini fino alla fine. Che fine hanno fatto tutti gli altri?

SGG – In effetti il maggior supporto morale ed economico è arrivato sostanzialmente dai miei genitori. Le amiche però rimangono presenti, anche se quelle vere non sono molte e nel libro le nomino come zie, ma questo  perchè le considero come sorelle

ADM – La gravidanza da single alla fine è stata una scelta o un fatto accaduto e accettato con grande coraggio?

SGG – Il mio più grande sogno da ragazzina era avere un buon lavoro e una figlia femmina che portasse il mio cognome per crescerla da sola. Diciamo che desideravo questa figlia da molto tempo e il vivere la gravidanza da single per me è stata una scelta anche perché suo padre non era l’uomo che volevo come compagno per la vita. Mentre ero incinta poi, ho avuto una breve storia con un uomo che tutt’ora è un mio grande amico, ma di fatto non sono una donna portata per le lunghe relazioni

ADM – Com’è vivere i nove mesi della dolce attesa condividendo tutto con la propria madre, sapendo che lì, in teoria, dovrebbe esserci un padre?

SGG – E’ stato divertente perché mia mamma si è davvero instupidita per questa nipotina fin dalla prima ecografia in cui si è visto il feto; non nascondo che a volte una punta di invidia per le mammine che facevano shopping con i mariti la provavo, ma passava subito

ADM – Ti è mai capitato di sentirti imbarazzata o, peggio, giudicata, per il fatto di essere una mamma single?

SGG – Assolutamente no! Non mi è mai importato nulla del parere della gente, tanto hanno sempre qualcosa di cui spettegolare!!! Io sono fiera di essere mamma single.

ADM – La depressione pre parto si è fatta sentire qua e là. Dopo è arrivata anche la depressione post parto oppure una volta nata la bambina è passato tutto e ti sei sentita realizzata?

SGG – No, in realtà non ho sofferto mai di depressione dopo il parto. Credo che sia un male che viene alle donne che vengono diciamo poco coccolate dopo l’arrivo del figlio. Il massimo per stare bene secondo me è essere in un ambiente sereno con persone che ti aiutano con il bimbo e che ti supportano moralmente. Io le ho avute queste persone, anche se non erano un marito o un compagno. E posso dire con certezza che quando è nata mia figlia, vedendola, mi sono sentita una donna innamorata e finalmente completa in ogni parte

ADM – Come vivete adesso?

SGG – Dato il costo proibitivo degli asili nidi viviamo in casa dei miei genitori che, è vero, alla sera sono stanchi morti perché Angelica è vivacissima, ma per lo meno io ho meno oneri economici e sono più tranquilla al lavoro

ADM – Mai avuto relazioni da quando è nata tua figlia?

SGG – A volte ci penso a trovarmi un compagno e a dire il vero mi sono anche iscritta a un’agenzia matrimoniale, ma me ne sono pentita subito. Poi penso che sia difficile accettare il figlio di un altro. Ho avuto una relazione con un uomo da quando mia figlia aveva 4 mesi fino all’undicesimo mese e, se prima le cose andavano bene, poi lui ha iniziato a non fare più il papà, ma lo zio della mia bambina. Una delusione totale

ADM – Credi che avere un uomo accanto renderebbe le cose più semplici?

SGG – Non credo che l’avere un compagno possa aiutarmi di più, anzi credo che potrei correre il rischio di avere sulle spalle gli oneri di crescere  una bambina, tirare avanti la casa e magari anche dover star dietro a un marito che in casa non fa nulla! E come dicevo poc’anzi non sono molto portata per le lunghe relazioni: penso di essermi innamorata solo una volta in vita mia e questo sentimento perdura da quando è nata mia figlia

ADM – Qual è il consiglio che ti senti di dare a una donna che si ritrova ad affrontare una gravidanza tutta da sola?

SGG – Fortunatamente io ho avuto pieno appoggio dalla mia famiglia, ma so di certe donne a cui viene chiusa la porta in faccia. A loro vorrei dire di tenere duro perché noi donne, noi mamme, siamo il perno del mondo e alla nascita del nostro bambino tutto passa in secondo piano, perchè scatta un amore puro ed incondizionato

ADM – Cosa dirai ad Angelica quando ti chiederà di suo padre?

SGG – Il fatto che lui sia morto quando ero incinta fortunatamente è una buona “scusante” per mentirle. Perciò quando – come accade spesso ultimamente – mi dice "papà" le spiego che il papà è in cielo con gli angioletti e da lì le sta vicino. E’ una versione che andrà bene per molto tempo, per lo meno fino a che le domande non saranno più esplicite. Solo allora deciderò cosa sia meglio dirle in maniera più soft e naturale. Non penso le faccia bene sapere che suo padre mi ha detto cose come "abortisci" e successivamente "non cercarmi più che non mi interessa di te e del bambino!". A che scopo far del male alla mia bambina?

ADM – Certo non è una scelta facile

SGG – Fortunatamente io ho un carattere molto forte e a volte una mente mascolina quindi cerco di farle da mamma e papà insieme, con dolcezza e punti fermi. Non riesco a essere perfetta, ma non credo che ci siano genitori perfetti, nemmeno nelle famiglie "normali".

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