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Internet Addiction Disorder (IAD)

Dipendenza dalle nuove tecnologie negli adolescenti: campanelli d’allarme e comportamenti de adottare.

Gli adolescenti di oggi manifestano la tendenza a trascorrere la maggior parte del tempo disponibile davanti al computer, con cellulari o I pad che gli permettono di entrare in rete. La rete è internet, o meglio internet è una rete di contatti che ha reso il computer, il cellulare e l’I pad strumenti  interattivi con i quali è possibile comunicare con gli altri superando barriere e vincoli di tempo e spazio. Attraverso internet è possibile giocare, anche d’azzardo, ascoltare musica, vedere film, apprendere e informarsi, conoscere persone e in certi casi mettersi nei guai. Come tutti gli strumenti comunicativi anche la rete può non essere  esente  da un cattivo utilizzo. In questi ultimi anni   la comunità di  psichiatri e psicologi in ambito internazionale ha iniziato a parlare dibattendo in ambito congressuale di una nuova forma di dipendenza denominata  IAD Internet Addiction Disorder o dipendenza da internet.

Cos’è la IAD?
La IAD è un disturbo nuovo, rientra nelle dipendenze senza sostanza, ovvero quelle dipendenze in cui il processo patologico nasce a causa del piacere che si prova mentre si compie una determinata azione e che spinge a mettere in atto lo stesso comportamento in modo continuativo. La IAD racchiude in sé diverse forme e sottocategorie legate alla tecnologia e al mondo della rete:

  • Dipendenza cyber relazionale: i ragazzi che creano relazioni amicali o sentimentali solo con chat, newsgroup
  • Computer addiction: i ragazzi passano infinite ore impegnati in giochi virtuali online. Comportamento che provoca  rischio di distaccamento dalla realtà, creazione di un mondo parallelo all’interno del quale trovare gratificazione che non trovano nel mondo reale
  • Net gaming: ricerca di giochi in rete come casinò online, aste, shopping, scommesse
  • Information overload: ragazzi perennemente  alla ricerca di informazioni al di là del reale interesse per le nozioni che si trovano. Comportamento che provoca  un rischio di sovraccarico cognitivo
  • Dipendenza cyber-sessuale: fruizione continua del sesso virtuale, ricerca di siti porno, di chat erotiche e relazioni amorose. Comportamento che provoca  alcuni rischi tra cui  incappare in incontri spiacevoli, anoressia sessuale  mancanza desiderio sessuale a causa della sovraesposizione a immagini pornografiche

Quali sono i campanelli d’allarme?
Non è facile valutare quando un utilizzo continuo di internet si trasformi in un vero e proprio problema. Giovani ed adulti   passano  una quantità significativa di ore in rete  senza per questo sviluppare dipendenza. Sono stati individuati alcuni campanelli d’allarme (da considerare con cautela) che possono aiutare a riconoscere ragazzi e adulti che stanno iniziando a manifestare  la IAD:

  • Il ragazzo trascura gli altri doveri, in primo luogo quelli scolastici, lavorativi, in qualche caso anche l’igiene personale
  • Non riesce a dare resoconti delle attività svolte online, è volutamente evasivo e mente
  • Internet diventa un interesse in sé e non uno strumento. Gli altri canali di informazione non suscitano più curiosità (ad esempio: l’interesse per il calcio rimarrà tale solo se lo sport è visto attraverso internet)
  • Quando è in rete il giovane manifesta un senso di benessere e di euforia è totalmente assorbito da ciò che fa
  • Sembra incapace di staccarsi da internet
  • Ci sono alterazioni con il comportamento alimentare (mancanza di appetito saltare i pasti, mangiare fuori pasto)
  • Possono esserci disturbi fisici: occhi arrossati,  mal di testa
  • Ritiro relazioni sociali: tende a isolarsi e chiudersi a casa
  • Quando non può collegarsi a internet: manifesta apatia, depressione, irritabilità e stanchezza. oppure ha aria distratta e assente.  Approfitta di ogni occasione per collegarsi anche di nascosto.

L’apparizione di almeno due di questi segnali non determina in un ragazzo la sicura comparsa della IAD ma invita i genitori a prestare particolare attenzione.

Quali ragazzi sono potenzialmente a rischio di dipendenza da internet?
Tracciare il profilo di un ragazzo che può sviluppare questa dipendenza rischia di essere riduttivo, la mente umana è troppo complessa per essere ridotta a categorie, tuttavia molti studiosi hanno individuato alcuni dati ricorrenti:

  • Spesso hanno già problemi relazionali ed emotivi
  • Hanno una vita sociale insoddisfacente o una vita sentimentale problematica
  • Contrariamente all’idea comune non necessariamente sono individui timidi e introversi
  • In alcuni casi la dipendenza da Internet può essere un sintomo che maschera altri disturbi. Ad esempio disturbi di tipo ossessivo-compulsivo, depressione, ansia sociale o altri disordini relazionali.

Cosa possono fare i genitori per impedire che si manifesti la IAD?

  • Introdurre regole di utilizzo di internet in casa, stabilire quanto tempo dedicare alle connessioni
  • Sottolineare che non si fanno acquisti online e non si gioca d’azzardo
  • Condividerne il tempo (navigare con loro)
  • Dare informazioni
  • Tenere il computer in una stanza di passaggio come cucina o soggiorno, dove il genitore può osservare (mentre svolge i propri compiti) i tempi e i modi con i quali i figli usano internetAutore di questo articolo
    Chiara Torciani, psicologa, psicoterapeuta (riceve a San Martino Siccomario, Vigevano e Motta Visconti).

    Per informazioni e contatti
    Dott.ssa Chiara Torciani
    Psicologa e Psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo
    cell. 338.3424929
    email: chiaratorciani@gmail.com
    web: www.chiaratorciani.altervista.org