Il diario

Lettone porto di mare

Il lettone della famiglia B – che in tempi ormai remoti fu un lettone matrimoniale – si trova ora nella camera da letto della mamma e del mago G per puro caso. In realtà è un porto di mare. Un via vai continuo di piedi, mani, teste, corpi sonnolenti che migrano da una parte all’altra del materasso e da una stanza all’altra, si avvicenda a tutte le ore della notte, nel silenzio più totale. La giostra dei sonnambuli comincia solitamente verso le due del mattino e si va avanti fino all’alba. In questa casa il risveglio è sempre una sorpresa: sai con chi ti sei addormentato, in quale stanza e in quale letto, ma non sai mai come, dove, quando e chi ci sarà al tuo fianco quando suonerà la sveglia. Sarebbe tutto molto bello, creativo e divertente, non fosse che quando arriva l’ora di alzarsi sembra di essersi messi a letto da dieci minuti soltanto. In questi momenti, quando invece di essere riposata e pimpante come dovresti, sei in uno stato di totale crollo fisiologico, solo il pensiero di un caffé può rimetterti in piedi.

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