Lo Sposalizio

"Ciao Mamma sono tua sorella, sai, quella che vive nel continente nero alle falde del Kilimangiaro, presente?"

"Ciao, sorella, certo che ti ho presente, sei l’unica che ho, anche se ti si vede poco da queste parti"

"Ecco volevo dirti che mi sposo" "Ti sposi? E dove? E come? E quando?"

"Sì. Mi sposo all’ambasciata di Barcellona. Quando ancora non sappiamo, sarà verso Capodanno, forse anche all’ultimo dell’anno"

"Ah beh, che bello"

"Sì sì, siamo felicissimi. Ti mando il link"

"Il link de che?"

"Il link delle pubblicazioni no?"

"Aaahh, quel link. Non sapevo si usasse linkare le pubblicazioni all’ambasciata. Ma certo, va bene, grazie"

"Ecco, e poi ci terrei che tu fossi presente"

"Ok, verso la fine dell’anno forse l’ultimo dell’anno a Barcellona. Mmmsssi, dai che bella idea. Penso di sì. Anzi direi proprio di sì"

"Yeehhh!! Bene, brava. Dai che ci divertiamo"

"Sì, ne parlo con la famiglia ma non penso ci siano problemi"

"Perfetto, per il biglietto non preoccuparti, ho un sacco di miglia"

"Non lo paghi?"

"Lo pago meno, quindi quella cosa lì è a posto. Tu devi solo organizzarti"

"E tutti gli altri familiari?"

"Per loro poi facciamo una festa in Italia: a Pavia per la parte nostra, a Latina per la parte di loro, di lui intendo" "Ok, allora grazie"

"Ok, evviva"

Ecco. Ieri la zia S mi ha comunicato via mail e tramite link che alla fine dell’anno 2016 lei e il suo compagno si sposeranno all’ambasciata di Barcellona, con un testimone solo, una sorella sola, gli officianti e via pedalare, non rompete i cabasisi. Chi vuole vedere le pubblicazioni le guarda online, chi vuole partecipare aspetta la festa cui sarà invitato. E’ lo sposalizio 2.0 (anzi forse 3.0). Snello. Civile. Essenziale. Virtuale. Cibernetico. Ma alla fine quello che conta è la sostanza. E quindi nel 2017 la zia S diventerà moglie, cognata e nuora. E io (azzardo) spero anche di diventare zia.