Il diario

Lo zio L

Lo zio L

Lo zio L. E’ comparso dal nulla quando meno ce l’aspettavamo. O almeno io. Pensavo che la zia S fosse in un periodo sabbatico dall’amore, forse lo pensavo data la situazione. Un disastro umanitario in cui lei, nonostante tutto, è riuscita a trovare il lato buono. Galeotta è stata Haiti, infatti, nel dopo disastroso terremoto del 2010. Anche lì la zia S è riuscita a stupirci, innamorandosi dello zio L. Le storie sul loro primo incontro si sprecano e hanno diverse versioni. Anzi due: la sua di lei e quella di lui. L’unica cosa certa è che entrambi erano in spiaggia a leggere un libro. Palloso quello di lei, altrettanto palloso quello di lui. E meno male. Perché i loro sguardi si sono incrociati in un momento di distrazione dai rispettivi pallosi libri. Adesso si sono sposati (adesso per dire lo scorso 30 dicembre, vedi POST). Ma nel frattempo io ci ho guadagnato un cognato e le minuscole uno zio oltre a quello che avevano già. "Anche meglio di Qui, Quo, Qua – dice A la grande – loro hanno uno zio Paperino, noi adesso ne abbiamo due". Romano (di Latina), simpatico, dolce e molto molto alla mano, lo zio L è uno che quando ti viene a trovare non dimentica mai le mozzarelle di bufala. E ho detto tutto. Ma lo zio L è anche l’altra metà della mela. La parte mancante, complementare e necessaria della zia S. Quella che si cerca per tutta la vita e non è detto che la si incontri. La zia S l’ha incontrato. Ma non ha smesso di viaggiare. L’unica differenza è che adesso, ogni volta, invece che "la zia S è in viaggio" diciamo "la zia S e lo zio L sono in viaggio". E la cosa ci emoziona anche di più.   

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