Il diario

L’ora della svolta

Prima o poi ogni mamma arriva alla resa dei conti. Si guarda allo specchio e ritrova una ragazza diversa, non proprio come se la ricordava lei. C’è qualcosa che la rende, come dire…più grande. Più donna. Più signora. Lei che si è sempre sentita un ragazza, si accorge che prima o poi è obligatorio diventare una signora. I ragazzini sull’autobus le danno del lei, come facevano con sua madre quando la accompagnava a scuola con il 6. Al supermercato la commessa le dice "signora quanti sacchetti?", proprio come chiedevano a sua madre un po’ di anni fa. A questo punto le cose possono anche andare così: prima di accettare serenamente che diventare una signora non è una cosa brutta, c’è un ultimo, disperato tentativo di fermare il tempo. Ancora per un pochino, poi basta. E qui tra i goffi tentativi di vincere la corsa contro il tempo, la letteratura in proposito è ricca di spunti possibili:

  • correre a farsi un tatuaggio sulla caviglia o sulla spalla
  • fare un piercing nel naso, sul labbro, sul sopracciglio o sulla lingua (basta che sia trasgressivo)
  • tagliarsi i capelli a zero
  • cambiare il colore dei capelli
  • iniziare a fumare
  • entrare in politica (va bene anche cominciare dalla scuola dei propri figli)
  • regalarsi una o due taglie in più dal chirurgo plastico amico dell’amica (se avete questa occasione)
  • rinnovare il proprio beauty case con una serie infinita di cosmetici anti-età e trucchi per ogni abbinamento e abbigliamento (anche se fino ad oggi l’unico trucco usato con padronanza è stato il burrocacao)
  • lasciarsi andare allo shopping compulsivo per rinnovare il guardaroba (ché se si deve essere delle signore, almeno sia con stile)
  • chiamare tutti i compagni di classe del liceo e vedere a che punto stanno loro (qualcuno che è rimasto come quando l’abbiamo lasciato si trova sempre e raramente questo qualcuno è contento di essere rimasto uguale ad allora)
  • fare l’abbonamento in piscina con missione "body building"
  • fare la tessera della libreria vicina a casa con missione "learning building"
  • fare un altro figlio (finchè c’è tempo)
  • scrivere un libro
  • non fare niente e aspettare

Visto che la Mamma qui in oggetto ha un’incoercibile paura per i tatuaggi sulla propria pelle e che non ha un amico chirurgo plastico, visto che tutte le altre cose le ha già fatte (a parte scrivere un libro e cambiare il colore dei capelli) e visto che non fare niente è un atteggiamento che non le appartiene, tra domani e il fine settimana, è probabile che la Mamma provi un nuovo colore di capelli. Solo in attesa di scrivere un libro, naturalmente.

martedì 16 febbraio 2010 anastasia ha scritto:

costa molto essere sinceri se si è intelligenti. Quanto essere onesti se si è ambiziosi; coraggio, tu sei l’uno e l’altro , ti ammiro.

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