Il diario

Ma il ponte no

"guarda che bella questa cameretta a ponte, Mamma, scegliamo questa?" dice il mago G sfogliando con entusiasmo il catalogo del mobilificio
"a me la cameretta a ponte con il letto incassato mette tristezza e anche un po’ di claustrofobia"

"io ci sono cresciuto con un letto così, e andava benissimo"

"non vuol dire niente"

"non abbiamo molta scelta Mamma, queste camere sono dei cubi, bisogna ottimizzare gli spazi"

"lo so, ma possiamo trovare un’altra soluzione"

"ma guarda questa, è perfetto anche il colore"

"ah, ma allora hai già deciso tutto mago G? allora non va bene, eh no, eh no"

"va bene, usciamo tutti che andiamo a vedere"

"però il ponte no"

"vediamo"

"no!"

"…"

"va beh dai andiamo e vediamo"

"adesso non mi va più, decidi tu, pensaci tu, ok?" "ma no, mago G, dai, non fare così…" Ci sono due frasi con cui i mariti usano scaricare le mogli moleste quando bisogna prendere una decisione per un acquisto importante. E sono precisamente: "pensaci tu" (che è un modo politicamente corretto per dire “veditela tu perchè non mi occuperò più di questa cosa, nemmeno per altri cinque minuti”) e "pensiamoci un po’ su" (che significa “non ho la minima idea di come e cosa scegliere, non ho nemmeno una vaga idea di come dovrebbe essere fatta la cosa che stiamo cercando, quindi cerchiamo di chiarirci le idee, ma per favore non adesso, la prossima volta”). A volte la situazione si salva in extremis, ci si veste tutti e si parte alla ricerca della cameretta ideale. Altre volte capita di trovarsi in mezzo a una stanza con il metro in una mano e un catalogo di mobili nell’altra, e la domanda sorge spontanea: cavolo, ma perchè non sono stata zitta?

lunedì 20 settembre 2010 anastasia ha scritto:

trovate una soluzione "condivisa" che possa adattarsi almeno fino ai 10/11 anni della piccola con le sue carabattole…sembrerà meno traumatico per tutti! baci

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