Il giornale

Maestre sul piede di guerra

I dirigenti comunali decidono di tagliare, dallo stipendio degli insegnanti di scuole d’infanzia e materne, l’indennità di turno: mediamente tra i 50 e i 100 euro al mese. E gli insegnanti, attraverso le organizzazioni sindacali, insorgono. Preannunciando scioperi se la decisione non verrà rivista entro l’inizio del nuovo anno scolastico.

A illustrare la vicenda è Maurizio Poggi della Uil: «Il 4 giugno scorso – dice – mi è stata notificata la proposta di piano d’impiego firmata dal commissario straordinario. Mi è sembrata una mancanza di attenzione nei confronti dell’amministrazione che si sarebbe di lì a poco insediata. Giovedì sera, poi, ci è arrivata una lettera a firma del dottor Scova e della dottoressa Orbelli dove si dice che, sentito l’Aran (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni ndr) il Comune non ha più intenzione di pagare l’indennità di turno al personale delle scuole d’infanzia e materne». Questa comunicazione ha fatto mobilitare il sindacato. «Abbiamo risposto per iscritto immediatamente – prosegue Poggi – dicendo che l’Aran è solo un consulente degli enti pubblici. Il personale lavotra sulle dieci ore, si alterna con dei turni, quindi non c’è niente da interpretare: il contratto nazionale prevede il pagamento dell’indennità. Noi faremo agitazioni sindacali a partire dall’autunno». «Di fronte alla nuova amministrazione, – conclude Maurizio Poggi – ci poniamo senza pregiudiziali, con un atteggiamento di fiducia per riallacciare relazioni sindacali sfilacciate in questi mesi di commissariamento». (f.m.)

(fonte: la Provincia Pavese del 14 giugno 2009)

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