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Martedì 28 aprile: disubbidienza gastronomica in piazza

Un’amica segnala questo raduno spontaneo e pacifico che alcuni cittadini e genitori stanno organizzando per martedì 28 aprile.

Martedì 28 aprile alle 18.30 troviamoci per un raduno spontaneo in piazza della Vittoria a Pavia e mangiamo insieme un trancio di pizza, un gelato, un kebab, quello che vi piace di più, un atto di “disubbidienza gastronomica” alla legge appena approvata dalla regione Lombardia e ad alcune norme del nuovo Regolamento di Polizia Urbana di Pavia.

Il provvedimento della Regione vieta di mangiare fuori dalle rivendite artigiane. In Regione c’è chi l’ha già definito il “coprifuoco” imposto dalla Lega al governatore Roberto Formigoni sui locali pubblici. Che per punire i negozi di kebab cambierà la vita anche a chi frequenta abitualmente gelaterie, pasticcerie, pizzerie d’asporto, piadinerie e rosticcerie. Si tratta delle nuove regole «per la vendita di alimenti destinati all’immediata consumazione» approvate dal consiglio regionale, dopo un muro contro muro tra maggioranza e opposizione durato mesi, che introducono una serie di divieti e restrizioni.

D’ora in poi, si potrà mangiare il trancio di pizza, la brioche o il cono gelato solo all’interno del locale e non più in strada.

Qui a Pavia il quadro è già stato completato con il nuovo Regolamento di Polizia Urbana di Pavia, reso esecutivo dal Commissario Straordinario del Comune.

Non fa ridere non poter offrire un gelato ai propri figli mentre si passeggia lungo Strada Nuova.

Non fa ridere non poterli più portare a pattinare sul Lungo Ticino.

E’ triste sapere che gli studenti non potranno più studiare spaparanzati al sole e a torso nudo (beati loro!) nell’area verde del Vul e non sapranno più dove legare le bici scassate con cui girano e animano la città, visto che è vietato legarle ai pali delle indicazioni stradali.
Ti fa sentire una massaia pezzente, e pure un po’ disperata, non poter più stendere il bucato sul balcone, se è visibile dalla pubblica via, o dover prendere mezza giornata di ferie per sbattere i tappeti, visto che la finestra temporale è dalle 9 alle 11, sempre se la tua abitazione si affaccia solo sulla pubblica via.

Ci lascia allibiti sapere che è vietato chiedere l’elemosina, sempre e comunque, su tutto il territorio della nostra città. Svanisce il sogno di camminare a piedi nudi nel parco della Vernavola (ma anche in piazza Minerva, per chi proprio ci tenesse).

In casa nostra, non siamo già da ora più liberi di ospitare chi vogliamo o, per meglio dire, i cittadini extracomunitari, “a qualsiasi titolo” lo facciamo: siamo obbligati a darne comunicazione alla Polizia locale entro 48 ore, mediante apposito modulo, fosse pure lo zio canadese o l’amica senegalese conosciuta in facebook.

Queste non sono norme per tutelare il bene comune o il decoro, queste sono norme per limitare la libertà di noi cittadini pavesi.

E non vale l’obiezione “tanto, non riusciranno mai a farle rispettare, non hanno uomini a sufficienza per sanzionare le violazioni”.Vero, ma non è questo il punto del contendere.

Questo è arbitrio e non fa ridere.
Innocenti e sacrosanti diritti di vivere gli spazi pubblici sono posti fuori legge, sono ormai al di là del consentito.

Solerti funzionari staccheranno un po’ di contravvenzioni adesso, subito, all’inizio, che è sempre un buon metodo per pubblicizzare norme e regolamenti nuovi; il passaparola tra i pavesi farà il resto.

Poi, sappiamo già che noi pavesi potremo continuare a mangiarci il kebab dove ci pare, ma probabilmente non sarà per nulla la stessa cosa per Mustafa e il suo trancio di pizza.

Ecco perché ritrovarci martedì 28 alle 18.30 per mangiare insieme una pizza, un kebab e un gelato: la pizza la mangiamo seduti sotto i portici di Piazza della Vittoria, il kebab sul sagrato di Piazza Duomo e magari anche unl gelato a fianco del Ponte Coperto, con pennichella finale su di una panchina, tutta roba vietatissima 🙂

Venite anche se siete in tanti: abbiamo una casa grande, si chiama Pavia.

(da una mail inviata al gruppo attivo e apartitico "Genitori e Insegnanti per la Scuola")

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