Il diario

Notti magiche

Ci sono sere in cui la notte ha un fascino tutto particolare. Sarà perché alle undici di sera, mentre le A minuscole guardavano sul computer la prima serie di Violetta (non l’avevano mai vista, perché hanno cominciato direttamente con la seconda), la Mamma si è attaccata alla mousse di cioccolato e ha smesso solo quando un vago senso di nausea le ha imposto di fermarsi. Sarà perché il cioccolato fondente risveglia anima e corpo ed è ovvio che andare a dormire dopo tutto quel popò di roba è l’ultima cosa viene da fare. Sarà perché è estate, fa caldo e il materasso non ha un fascino particolare. Lui no, in pieno luglio, no. In sere così capita che, messe a letto le A minuscole stremate, la Mamma venga posseduta dal sacro fuoco del "fare". E in questo "fare" è contemplato di tutto: scrivere, stirare, stendere il bucato, pulire, spolverare, selezionare libri/giochi delle A minuscole che andrebbero ormai spediti, guardare un film in streaming, farsi l’hennè, leggere un libro, navigare random nel web alla ricerca di qualunque cosa, correre silenziosamente sul tapis roulant, fare la ceretta, programmare le prossime ricette Bimby da provare (e quindi stilare relativa lista della spesa), fare una tisana, bere una limonata. La sensazione di avere davanti a sé una notte intera per fare cose che durante il giorno vengono postposte ad altre priorità, è una prospettiva così ghiotta che non si può non sfruttare. Anche perché non basta che la notte magica si presenti, bisogna anche essere dello spirito giusto. E per spirito giusto s’intende quella determinazione a rimanere sveglie anche a costo di mettere gli stuzzicadenti per tenere aperti gli occhi. Anche se domani la famiglia si alzerà a un orario normale e noi con essa. Anche se, con grande probabilità, la notte magica il giorno dopo farà scontare i suoi postumi. Certo, in altre epoche, quando uno dice "notti magiche" pensa ad altre cose. Anzi, forse anche tra le mamme, se si facesse un’indagine sui massimi desideri femminili di questo millennio, la risposta più gettonata sarebbe passare qualche giorno in santa pace in una beauty farm. Ma tant’è. Ad ogni epoca e ad ogni individuo la sua magia. Siano notti magiche, siano beauty farm, in ogni epoca, quando capita l’occasione, vanno vissute.

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