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Pannolini lavabili: un’antica abitudine molto economica

I pannolini lavabili sono un’antica abitudine rispolverata nel nome della natura e del risparmio, ma anche del portafoglio.

Appena una trentina di anni fa erano la norma per ogni mamma italiana. Molti dei trentenni di oggi sono cresciuti con i pannolini lavabili. Eppure, a pensarci ora, sembra incredibile fare a meno di quelli usa e getta: la velocità del cambio, la praticità del buttare via tutto, la comodità dell’aderenza, il mito dell’asciutto e pulito, per dirla con le parole della pubblicità. È tutto qui il segreto del successo del pannolino monouso. Un successo che però grava pesantemente sull’ambiente, a causa delle difficoltà di smaltimento, e che incide profondamente sull’economia dei genitori italiani. E qui rientrano in gioco i pannolini lavabili.

Ecologici, naturali, riutilizzabili e decisamente economici. Cosa non da poco, in un momento in cui la crisi attanaglia più di una famiglia, specialmente quelle in cui ci sono dei bambini. È significativo che uno dei segnali più forti per la promozione del pannolino lavabile stia arrivando dalla Campania, e precisamente da Napoli, città che purtroppo di rifiuti se ne intende fin troppo. A fine marzo la Provincia ne ha inaugurato la vendita nelle farmacie e lo scorso 4 aprile ha realizzato il convegno "Non c’è tempo da buttare", per mantenere alta l’attenzione sull’argomento.

Promotrici dell’iniziativa le "eco-mamme" del gruppo "Non solo ciripà", che si propone di diffondere l’uso del pannolino lavabile e che ospita sul suo sito interventi di professionisti e forum di discussione per lo scambio di esperienze e di consigli. Ma cosa spinge tante mamme a rinunciare alla comodità dell’usa e getta in favore dei lavabili? Come spesso accade per tanti oggetti di uso quotidiano, spesso non ci pensiamo, ma la scelta del pannolino modifica radicalmente il nostro impatto ambientale.

Proviamo a fare qualche calcolo: si stima che ogni bambino utilizzi circa 6000 pannolini usa e getta nei primi tre anni di vita, che corrispondono più o meno a una tonnellata di materiale. Vere e proprie montagne di pannolini usati che costituiscono un rifiuto al 100%. Niente di essi è recuperabile e i costi di smaltimento pesano sulla spesa pubblica e sul nostro ambiente. E non dimentichiamo l’impatto sul portafoglio dei genitori: 6000 pannolini in tre anni equivalgono a una spesa che si aggira tra i 1500 e i 2000 euro.

E poi c’è il pannolino lavabile. Il prezzo varia in funzione del modello e, a seconda delle abitudini di cambio o della "produttività " del bambino, varia anche il numero di pannolini di cui si ha bisogno. In media si possono spendere tra i 200 e gli 800 euro. Vi sembra tanto? Considerate che si tratta di una spesa una tantum cui non si aggiungono altri costi. E se arriva un altro bambino è già tutto pronto, senza bisogno di ulteriori spese. Già queste considerazioni potrebbero bastare da sole a far cambiare idea a molte mamme.

Ma gli effetti benefici dei pannolini lavabili non si fermano qui: irritazioni e allergie si riducono drasticamente, in virtù dei tessuti naturali e dei cambi più frequenti. E diversi studi sostengono che il bambino riesce a usare il vasino con quasi un anno di anticipo rispetto alla media dei bimbi abituati all’usa e getta.

Certo non si può negare che ai genitori sia richiesto un impegno in più e qualche fastidio non preventivato. Lo sanno bene le mamme, che più si trovano a gestire le faccende di pannolini, e che amano confrontarsi e ritrovarsi sempre di più anche sulla rete, attraverso forum come quello delle Mammole, che riunisce chi ricerca un approccio il più possibile naturale alla gravidanza e alla maternità. Qui troviamo una presentazione ragionata dei vari pannolini lavabili, che può aiutare nell’orientamento tra tante marche e modelli.

(fonte: Greenme.it – sarò buona con la terra)

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