Il diario

Pavia da grandi

Pavia da grandi

Vista con gli occhi di madre di una quasi adolescente, anche la città cambia. Ieri, da mattina a sera, un’amica di A la grande e un amico di A la piccola sono stati a casa nostra a far giornata.  La mattina è passata tra musica (suonata con chitarre e pianoforte ma anche con stereo a tutto volume), chiacchiere giochi vari. Nel pomeriggio, quando ho finito di lavorare, siamo andati a prenderci un gelato in centro. Mentre i due minuscoli venivano con me a fare giri assurdi in posti altrettanto assurdi ma per questo pieni di fascino, con pit stop in piazza Duomo dove hanno giocato per tre quarti d’ora buoni a nascondino e a rincorrersi sui ciottoli (giochi di una volta), le due maiuscole se ne andavano in giro da sole per il centro. Con puntelli vari.  Credo che abbiano visitato tutto il visitabile nel quadrilatero della moda pavese: Tiger, Mondadori, Feltrinelli, Kiko. Questi di sicuro. Ho le prove.  Per il resto, tutti insieme, ci siamo presi un gelato al bar gelateria Corsi (consiglio vivamente, di fronte alla Feltrinelli, dove è nata la prima gelateria della storia pavese). E niente. E’ stato bello. E il centro, ancora una volta, ha avuto un’altra faccia e un altro sapore. 

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