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Pc a fumetti e mini telefonini parte la caccia al tecno-bambino

C’ è un grosso business potenziale nel vendere tecnologia ai bambini. L’ industria mondiale se n’ è accorta e così si moltiplicano i prodotti hi-tech pensati per età inferiori ai 10 anni.

Protagonisti, i cellulari: entro fine anno l’ azienda americana FlyMobile lancerà un altro modello della sua gamma per bambini, il GlowPhone (85 sterline, nel Regno Unito). Ha solo cinque tasti dove programmare i numeri dei genitori. In Danimarca si sono spinti un passo avanti: a maggio è arrivato Wigomo, il primo operatore che si rivolge solo ai bambini (58 anni), con un cellulare e servizi ad hoc. Permettono ai genitori di localizzare il bambino (via gps) e di decidere dove e quando può usare il cellulare. Questi prodotti mirano a soddisfare a un tempo i desideri dei bambini e le ansie dei genitori. Altre preoccupazioni però avanzano, sugli ipotetici danni causati dalle onde radio ai cervelli in formazione. Tanto che il ministro della Sanità francese quest’ anno ha proposto una legge per bandire i cellulari rivolti ai bambini. L’ industria risponde: ci sono modelli, come l’ inglese TeddyPhone (a forma di orso) con emissioni 10 volte inferiori alla media (60 sterline). Nessuna polemica invece per i computer, anzi: le istituzioni sono propense ad affiancarli all’ istruzione dei bambini. Già ora, in Italia, li usa il 59% di quelli tra 6 e 10 anni, contro una media nazionale del 40% (secondo l’ Istat). «Duecento scuole hanno comprato 4 mila dei nostri JumPc, per progetti scolastici», dice Antonio Masenza, presidente dell’ azienda italiana Olidata. Sono computer per bambini dai 5 a 9 anni, a 199 euro, robusti, impermeabili, con programmi didattici e un sistema di navigazione internet protetta. Olidata ne ha venduti finora 20mila. Altre scuole, nella provincia di Brescia, hanno adottato centinaia di XO (computer low cost ideati dal guru americano Nicholas Negroponte). Altri modelli per bambini sono in arrivo. A luglio Asus e Disney lanciano Netpal (350 dollari, negli Usa). A ottobre arriva in Europa, Archos 9, di Archos, a 450 euro: dotato di schermo touch, come il Kidscom Pc, appena uscito in Corea. «È un fenomeno in crescita», dice Chris Byrne, presidente di Toy Guy, azienda americana di analisi e consulenza per il settore giocattoli. È la conseguenza di una società che cambia,a tutte l’ età. «Nella tradizione del gioco c’ è da sempre il fattore dell’ imitazione delle attività degli adulti. E ora i bambini vedonoi propri genitori lambiccarsi con prodotti hi-tech, quindi li vogliono anche loro – continua Byrne – Si apre un mercato interessante. I genitori sono sempre più disposti a comprare prodotti tecnologici per i propri bambini. A maggior ragione, se sono fatti apposta per loro». La tendenzaè che arriveranno versioni per bambini di tutti i gadget tecnologici degli adulti. Ci sono già macchine fotografiche, come quelle Fischer Price (90 euro) coloratee che resistono alle cadute. Prossima frontiera, i robot-intelligenti. Sempre più sofisticati ed economici. Come il dinosauro Pleo (399 euro) che impara con l’ esperienza. O Spykee di Meccano (50 euro) con funzioni di video sorveglianza. Alessandra Longo

(fonte: la Repubblica del 3 luglio 2009)
 

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