Il diario

Personal nenia

A la piccola di sera crolla sempre. Un paio di libretti letti nel lettone con la mamma e poi una passeggiata in camera tra le braccia del mago G e alle 9.30 dorme già. Lo sforzo è minimo e il risultato è massimo, perchè poi dorme tutta la notte incurante di qualunque rumore. Di pomeriggio però non va sempre così liscia. Quando A la piccola, il pomeriggio, è decisa a non addormentarsi, inscena pericolose pièces teatrali che spaziano dal pianto rabbioso con pugni serrati all’offesa fisica ai danni del molesto genitore di turno (una per tutte: pizzicotti assestati a tradimento accompagnati da uno sguardo sadico-soddisfatto) arrivando anche allo stordimento pianificato (sempre del molesto genitore di turno) provocato da un sistematico stillicidio di richieste continue tipo: acva (acqua), no vojo (mettimi giù e lasciami in pace che non ho nessuna voglia di dormire), esssccia (andiamo di là a vedere cosa fa quella simpatica di A la grande), papà se sono io a cullarla (oggi preferisco il papà con te non riesco a concentrarmi), mamma se è il mago G che la sta cullando (non mi sento tanto assonnata, magari torno dopo aver letto 5 o 6 libri con la mamma che mi conciliano il riposino). Con questi sofisticati metodi di tortura A la piccola riesce quasi sempre a ottenere una proroga dell’orario nanna, con il risultato che ci sono alcuni pomeriggi che solo per metterla a dormire ci vogliono svariati passaggi, tempi lunghi e un notevole autocontrollo. Questo fine settimana però ho trovato la mia personale formula magica, la filastrocca canticchiata che ha l’effetto perfetto. Fa così: C’era una volta un ragno all’ombra di un castagno, la pioggia veniva giù e lo bagnò dalla testa ai piè, ma il sole del mattino in breve l’asciugò, il ragno fece una tela e una mosca si mangiò.

Appena attacco con questa, A la piccola si aggrappa alla spalla, ci appoggia la testa, chiude gli occhi e si mette in bocca il pollice. Vuole dormire, si dimentica di tutte le storie. Conoscevo questa filastrocca abbinata ad un gioco di mani, con le punta delle dita delle due mani che si toccavano in una sequenza intrecciata, ma se A la piccola la apprezza come ninna-nanna per me va bene. Non sono una grande esperta di nenie, quindi adesso che ho trovato questa, finchè funziona, la adotto.

mercoledì 27 maggio 2009 Mago G ha scritto:

….prima per me, bastava dirle "giù il crapottino" ed era il segnale per lei "dormi"!!!……..poi è stato suggerito anche alla mamma e chissà perchè, la parola magica, ha smesso di funzionare. Comunque finchè si riesce ad incastrare tutto, 1° tentativo nanna, letture fiabesche, colpo di grazia con nanna finale, tutto ok.

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